
Cresce la diffusione delle droghe fra i giovanissimi, sembra un effetto della pandemia
Lucca, 1 luglio 2021 - «Le droghe continuano purtroppo a circolare tanto tra i ragazzi e si abbassa l’età media di chi consuma stupefacenti": la conferma, nella Lucca che fa i conti con gli effetti della pandemia sui più giovani, arriva da chi da 45 anni si occupa delle persone più fragili della società, delle vittime di dipendenze, degli ultimi. E’ Sonia Ridolfi – presidente del Ceis, nato nel lontano 1976, per volontà di un combattivo sacerdote, don Bruno Frediani, e dell’allora arcivescovo Giuliano Agresti – a tracciare un quadro delle emergenze in occasione della presentazione delle linee guida del bilancio sociale dell’associazione per il 2020.
«L’attenzione verso gli ultimi – ha spiegato Ridolfi insieme a Carla Caprio, responsabile dei progetti scolastici – non è venuta meno nemmeno al tempo del Covid, le dipendenze sono, insieme alle marginalità estreme, al centro dei nostri interventi che negli anni hanno raggiunto migliaia di persone. Le dipendenze da stupefacenti segnalano dati in crescita soprattutto tra i più piccoli, ma attenzione anche alla dipendenza da gioco e all’Aids che anche in questo caso sta interessando fasce giovanili della popolazione. La volontà di garantire, nonostante tutto quello che l’emergenza sanitaria ha comportato, servizi di qualità e di elevato valore umano, ha determinato una forte spinta verso la formazione e l’aggiornamento. Accanto a tutte le azioni di formazione legate al contenimento della diffusione del Covid 19, ha infatti trovato spazio una forte partecipazione alle iniziative di formazione da remoto a cui sono seguiti momenti di confronto e di scambio tra le varie equipe".
Il bilancio sociale del Ceis offre anche un excursus storico che consente di conoscere in modo dettagliato l’evoluzione dell’associazione nei suoi primi 45 anni di vita e rendersi conto delle tante attività che vengono svolte negli undici centri che via via sono stati creati per rispondere alle tante marginalità e dipendenze. Lo scorso anno, il Ceis ha registrato introiti per 2,687 milioni di euro, nel 98,4 per cento derivati da convenzioni con gli enti pubblici del territorio. La base associativa, fatta da 133 soggetti, vanta però un’età media alta (59,6 anni). Non per questo l’impegno dei giovani manca. «Non ci sono difficoltà a coinvolgerli nelle attività – ha aggiunto Ridolfi – c’è semmai poco ricambio in associazione perché i giovani non mancano di sensibilità è semmai un problema legato a come si organizzano la loro vita. Grazie al lavoro costante di tutti, alla capacità di tenere sempre alto lo sguardo verso chi si trovava in difficoltà, siamo stati in grado di superare paure e angosce".
Fabrizio Vincenti