Davide Arneodo racconta il debutto da solista e propone “Magnetar“

Davide Arneodo, membro dei Marlene Kuntz, presenterà il suo album solista "Magnetar" a Lucca. L'album, frutto di dieci anni di lavoro, unisce elettronica e visioni sonore magnetiche, esplorando il tema della resilienza. Arneodo parlerà dell'album e ne farà ascoltare i brani, condividendo il suo mondo artistico con il pubblico.

Davide Arneodo racconta il debutto da solista e propone “Magnetar“

Davide Arneodo racconta il debutto da solista e propone “Magnetar“

Molti lo conoscono per essere uno dei membri dei Marlene Kuntz, ma Davide Arneodo ha anche una carriera solista, che porta avanti con il nome di Perdurabo: il compositore, producer e polistrumentistista sarà a Lucca, allo Sky Stone & Songs per presentare il suo album d’esordio come solista, ‘Magnetar’, giovedì 15 febbraio a partire dalle 18.30. Perdurabo-Arneodo parlerà del suo album con il giornalista Michele Boroni e, oltre a parlarne, ne farà ascoltare i brani che lo compongono, facendone così comprendere il contesto in cui sono nati e facendo entrare il pubblico nel suo mondo artistico.

‘Magnetar’ si muove tra elettronica e magnetiche visioni sonore ed è un album incentrato sul tema della resilienza, frutto di dieci anni di lavoro e prodotto tra Italia, Germania e Regno Unito. Molti gli studi coinvolti, tra cui l’iconico Funkhaus di Berlino e gli Strongroom di Londra, dove si è conclusa la produzione con Gareth Jones (leggendario produttore inglese conosciuto per le sue collaborazioni con i Depeche Mode, Erasure, Yann Tiersen, Apparat) e i Metropolis Studios dove l’album è stato masterizzato da Matt Colton (tre volte “Mastering Engineer of the Year”, e vincitore di numerosi Grammy per le sue collaborazioni con James Blake, Thom Yorke, Arctic Monkeys). "La produzione di “Magnetar” è stata un processo di vita, un’evoluzione personale come uomo, oltre che come musicista e produttore – così Davide Arneodo –. Un viaggio di vita durato 10 anni che ha coinciso casualmente con la mia evoluzione come artista. Ogni nota, ogni collaborazione, segna lo scorrere degli anni passati a dare la forma a un suono che desideravo potesse trascendere i generi. In questo album ho lasciato confluire tutte le mie influenze, dalla musica classica, al suono potente dei Marlene, alla tridimensionalità della musica elettronica“.