
Philippe Daverio
Lucca, 2 settembre 2020 - Ammirazione. E qualche garbato suggerimento. Così Philippe Daverio, di cui oggi si piange la scomparsa, parlò di Lucca, nell'intervista che La Nazione pubblicò nella cronaca del 3 giugno 2018. Due pagine in cui il critico e mercante d'arte tratteggiò da par suo monumenti e luoghi di pregio di città e dintorni. E in cui non mancò di sottolineare che fama e capacità attrattiva - dal punto di vista turistico e non solo - di Lucca non sono proporzionali a meriti e virtù della città.
Un garbato invito ai lucchesi a darsi la sveglia. Come? Trovando un nuovo modo di raccontare la loro terra, esaltandone i legami stretti fin dal Rinascimento, con l'Europa; valorizzando le ville che non hanno nulla da invidiare a quelle del Veneto, perfino attivando un contest dei condimenti fra olio e lardo che qua sono buoni come da nessun'altra parte. E nel finale, buttata là, la disponibilità a dare qualche idea alla città. Gratuitamente, anzi "a sbafo". Ma nessuno la raccolse.
Un'intervista tutta da leggere o ri-leggere. Cliccando qui sotto:
LUCCA, BELLISSIMA ED EUROPEA. MA ORA RACCONTA MEGLIO TE STESSA