Da proprietario ad affittuario Il caso dell’immobile comunale

Si tratta del magazzino cantonieri, venduto all’asta nel 2019 con l’intenzione di traslocare "Ma non avendo trovato alternative è dovuto rimanere lì, pagando un canone annuo di 48mila euro".

Il Comune di Capannori vende all’asta un magazzino con l’obiettivo di cercarne uno più idoneo, ma non avendolo trovato si è visto costretto a prenderlo in affitto dal nuovo proprietario che, tradotto, significa un canone da pagare di 48 mila euro annui. Quindi il bene è stato venduto e poi ripreso in locazione. Tutto ciò da quasi quattro anni. La storia emerge grazie a Paolo Rontani, Udc Capannori il quale spiega: "Nel luglio 2019 il Municipio di piazza Moro decise di vendere, con asta pubblica, gli immobili destinati a magazzino cantonieri, ritenuti non più idonei alle esigenze pubbliche. Il nuovo proprietario ha locato subito buona parte dell’area accettando, in via temporanea, che l’Ente mantenesse l’uso in comodato gratuito almeno fino a quando non fosse intervenuto il passaggio in un nuovo capannone. Da quel momento, iniziarono le procedure pubbliche per reperirlo. Furono ripetute dopo il primo tentativo andato a vuoto ma purtroppo sempre senza buon esito. Così la civica amministrazione ha dovuto adottare una soluzione di ripiego in attesa del nuovo fabbricato: sistemarsi in sub-affitto nell’immobile venduto nel 2019, con un costo annuo pari a 48.312 euro".

E’ tutto documentato su una determinazione, la numero 506, esposta dallo scorso 8 maggio sull’albo pretorio on line dove rimarrà fino al 24 di questo mese. Rontani, poi, specifica un aspetto ulteriore: "La forma del contratto è quella della scrittura privata e, onestamente, - prosegue l’ex consigliere - non sembra molto chiara nel testo. L’oggetto di tale locazione, infatti, è definito “Parte dell’unità immobiliare di 1.000 metri quadrati circa sita a Carraia“. La durata del contratto è rinnovabile per ulteriori annualità. Aggiungo che il corrispettivo sarà per canone mensile e che eventuali miglioramenti e addizioni apportati all’immobile dall’amministrazione comunale, contrariamente alle previsioni degli articoli 1592 e 1593 del Codice Civile – dichiara Rontani - non comporteranno alcun riconoscimento di spesa. Anzi, se richiesto, al termine della locazione potrebbe essere anche ripristinato il vecchio stato dei luoghi. Inoltre, il Comune deve provvedere con adeguata polizza assicurativa a salvaguardare totalmente l’immobile, coprendo il suo valore a nuovo. Tutto ciò – conclude l’esponente Udc - con la firma di un dirigente che è passato ad altra amministrazione pubblica. Sarei curioso di conoscere il prezzo di vendita del 2019 e quanto ha inciso questa operazione sul bilancio pubblico".

Massimo Stefanini