REDAZIONE LUCCA

Crisi Köerber, un altro (piccolo) passo avanti

I sindacati Fim e Fiom: “Sarà una trattativa lunga ma si percepisce la volontà di un accordo“. Lunedì fissato un nuovo incontro

Avanti piano in una trattativa delicatissima in cui è importante mantenere le garanzie consolidate e tentare di smussare gli angoli. Operazione certosina quella condotta dai sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl ai tavoli di Koerber – l’ultimo quello di ieri – che suscita impazienza tra i lavoratori, da giorni nella morsa dell’angoscia peggiore, quella dettata dall’incertezza.

“Siamo alla ricerca di un difficile equilibrio – premette Massimo Braccini (Fiom Cgil) – fermo restando il fatto che la procedura di mobilità non è stata aperta da parte dell’azienda e che i tavoli sono ancora aperti. Non è poca cosa. Per il resto il tentativo è quello di gestire la fase di crisi attraverso l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria e le opzioni per i pensionandi. I vertici Koerber si sono riservati per approfondimenti ulteriori, resta da parte loro l’esigenza di riduzione dei costi. In questo alveo l’affitto dello stabilimento è un tema da risolvere, ma su questo non si sono pronunciati. Per noi è importante partire da un piano industriale di prospettiva visto che le commesse ci sono“. Si preannuncia una trattativa lunga, su questo le organizzazioni non si fanno illusioni, mentre va avanti lo stato di agitazione dei lavoratori che hanno varato un pacchetto di ore di sciopero.

“La nostra posizione è chiara e ferma – sottolinea Michele Folloni (Fim Cisl)–: la crisi di Koerber si deve poter gestire attraverso prepensionamenti e cassa integrazione straordinaria che all’azienda serve per l’abbattimento costi e a noi dà tempo per capire cosa succederà. Perchè il punto focale è l’esigenza di un piano industriale per capire come l’azienda intenda aggredire il mercato, eliminare gli sprechi e riallinearsi“. Gli incontri procedono a tappe serrate, lunedì alle 15 sarà il prossimo. “Quello che ci sembra importante è la volontà da parte di Koerber di fare un accordo e di condividere un percorso con noi, questa l’abbiamo percepita in maniera piuttosto chiara – sottolinea Folloni –. Non hanno aperto procedure di mobilità e tengono vivo un tavolo a tappe ravvicinate, sono segnali da leggere al positivo. Non possiamo che comprendere l’impazienza dei lavoratori che soffrono l’incertezza e vorrebbero subito soluzioni, ma è importante pesare ogni piccolo passo“. Su questo punto si sofferma anche Mirco Borselli della Rsu (nella foto a sinistra insieme a Michele Folloni, Bruno Casotti e Gino Spicciani): “Nonostante la preoccupazione tra i colleghi sia sempre alta, dovuta anche all’analoga esperienza passata nel 2013 – così Borselli – , abbiamo cercato di rassicurare tutti sulla nostra volontà di continuare a cercare di trovare un’accordo con l’azienda al fine di tutelare tutti i dipendenti“.

Laura Sartini