Corridoi ecologici, scatta la petizione

Lanciata un’altra raccolta firme, questa volta è per salvare i corridoi ecologici sugli spalti delle Mura. Dopo le polemiche delle scorse settimane, l’interrogazione della consigliera Vietina, ecco un altro passo in questa battaglia. Il Comune, in sua difesa, avrebbe già più volte accennato a un progetto tutto nuovo, di cui probabilmente dirà di più prossimamente. Ma nel frattempo è partita una raccolta firme promossa dal comitato “Salviamo i corridoi“, con cui si chiede di ripristinare quelli vecchi. La petizione, sulla piattaforma “change.org”, in 12 ore ha raccolto più di 500 adesioni.

"Dal 2020, in seguito alle tante richieste di cittadini ed associazioni, la vegetazione intorno ai fossati delle Mura è stata lasciata sulle sponde dalla primavera all’autunno e sono nati i corridoi ecologici, per tutelare la biodiversità - si legge nell’appello aperto alla sottoscrizione - In un momento storico difficilissimo di emergenza climatica e di estinzione delle specie più importanti per gli ecosistemi e per la nostra salute, in linea con Agenda 2030, con le strategie europee per la tutela della biodiversità e per il contrasto al cambiamento climatico, Lucca, per quasi tre anni, è stata una delle città più all’avanguardia d’Italia, grazie ai corridoi ecologici. I corridoi ecologici che collegavano il Serchio al Condotto pubblico, alla Piscilla, fino all’Ozzeri e di nuovo al Serchio, creavano quella continuità che permetteva a piante e animali di svilupparsi e muoversi e che per tre anni sono stati il fiore all’occhiello della città".

"Nel 2023 - si legge ancora - una decisione incomprensibile, senza alcuna logica, contro le direttive europee, nazionali e le delibere regionali di tutela della biodiversità e di modalità di manutenzione della vegetazione ripariale, contro la volontà di numerosissimi cittadini, ha interrotto questo meraviglioso progetto, relegandolo ad un pezzo e annullando il significato di corridoio. L’amministrazione ha deciso di operare in modo violento senza motivo, senza alcuna motivazione di sicurezza idraulica, rasando al suolo buona parte del corridoio. Chiediamo quindi che venga interrotto lo sfalcio dei fossi fino all’autunno prossimo, in modo da ricreare quell’ecosistema vivo".