REDAZIONE LUCCA

Cave, gli ambientalisti sul piede di guerra

La sentenza del Consiglio di Stato, che di fatto apre a nuove attività estrattive, non piace ad “Apuane libere“: "Valutiamo il ricorso"

L’organizzazione di volontariato " Apuane Libere", rende noto d avere presentato al Parco Apuane, le proprie osservazioni in merito al nuovo piano estrattivo di cava Colubraia-Formignacola nella Valle di Arnetola, Vagli di Sotto, che si preparerebbe a estrarre 200.000 tonnellate di marmo dalle pendici del Monte Tambura. Decisa la contrarietà espressa circa la riapertura di una cava chiusa da vent’anni, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha confermato la legittimità del Piano di Indirizzo Territoriale votato nel 2015 dall’allora consiglio regionale toscano. "Abbiamo smontato - spiegano dal tritone apuano - la legittimità di questo nuovo vergognoso piano di "coltivazione", che, non solo vorrebbe aggiungere ancor più devastazione e rumore nella Valle di Arnetola, ma che in 10 anni vorrebbe far circondare la ducale via Vandelli da ben tre impattanti siti in galleria. Vogliamo sperare che tutti gli enti preposti al rilascio della valutazione di impatto ambientale, pensino bene a quello che stanno per autorizzare: aprire un gigantesco foro per fare entrare enormi tagliatrici a catena diamantata sotto un manufatto storico tutelato dai beni culturali".

"Sarebbe un vero delitto contro una delle eccellenze che caratterizzano il territorio - aggiungono - e dimezzerebbe le già risibili presenze turistiche nella zona. Pensare che dentro i confini del Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane vi siano 39 aree tumorali dove si polverizzano tutti gli elementi vitali, è una cosa che non accetteremo mai e non nascondo che stiamo valutando un altro ricorso, sfruttando il terzo grado di giudizio".

"Oggi - continua il presidente di Apuane Libere, Gianluca Briccolani - depositando le nostre osservazioni contro questo nuovo folle progetto distruttivo, abbiamo fatto il nostro dovere di onesti cittadini, che hanno non solo a cuore la natura, ma che lottano contro il quel reticolato di clientele ed interessi che sta sbriciolando un’intera catena montuosa per far profitto con essa. Voglio ricordare che la ditta Onymar s.r.l, attuale concessionaria della Cava Colubraia-Formignacola , è la stessa che a novembre scorso è stata colta in flagrante nello sversare tonnellate di detriti nel Fosso Tambura, discarica abusiva in area Parco che a tutt’oggi non è stata rimossa, e che ha lasciato sversare migliaia di litri di gasolio nelle falde acquifere senza preoccuparsi minimamente di bonificare".

Fiorella Corti