Sono stati tra i più lungimiranti della prima ora. Hanno fatto parlare di sé in tutta Europa e anche oltre e dopo aver vissuto secoli di grande splendore hanno dovuto fare i conti con una perdita di prestigio che ne ha compromesso l’esistenza. I Cavalieri del Tau sono stati un Ordine di prima grandezza, nato come cavalleresco, ma che poi ha assunto una connotazione religiosa.
Nati per volontà di dodici cavalieri lucchesi, fuoriusciti dalla città che scelsero Altopascio come luogo dove esercitare la loro "missione", dettero vita al grande "Hospitale" che per secoli ha accolto pellegrini da tutta Europa. Costruito in una posizione strategica, su una landa di terreno emersa tra le acque paludose di Fucecchio e di Bientina, a due passi dalla fitta boscaglia delle Cerbaie, dovette soprattutto assistere i pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa e diretti a Roma, lungo il cammino della redenzione, ma intenzionati a passare anche da Lucca, al cospetto del Volto Santo.
Il compito iniziale dei Cavalieri del Tau, armati di spada e dal mantello nero con la croce "taumata" fu quello di mettere in sicurezza questo importante "nodo stradale" pieno di insidie e pericoli, dove i malcapitati pellegrini potevano perdersi tra la nebbia fitta che qua dimorava stabilmente per la presenza di due zone acquitrinose e dove si nascondevano anche banditi e animali. Un compito portato avanti con coraggio e abnegazione per servire il prossimo e aiutarlo nel suo percorso di espiazione, provvedendo anche alla cura del selciato stradale e dei ponti, oltre all’assistenza dei viandanti.
Grazie a questo impegno, l’Hospitale del Tau divenne un punto di riferimento, dove veniva garantito un pezzo di pane e un giaciglio per la notte ad ogni passante e anche un bel minestrone caldo di verdure grazie al famoso "calderone" dell’Altopascio, che non si fermava mai. E pur sposando la Regola di San Giovanni di Gerusalemme per volere di Papa Gregorio IX per diventare una Confraternita Religiosa, i Cavalieri del Tau non rinunciarono a partecipare alle crociate in terra santa.
Nei secoli, Altopascio divenne l’hospitale per eccellenza, sempre più importante, grazie anche alle donazioni ricevute, ma a causa delle continue guerre tra lo stato di Lucca e i suoi "dirimpettai" fiorentini, di cui faceva ormai parte, subì una rapida decadenza nel secolo XV, finendo nel mirino di Papa Pio II che ne decretò la fine nel 1459, per passare tutti i suoi beni alla Congregazione di Betlemme da lui appena creata.
L’Ordine sopravvisse ancora per un periodo, nonostante la forzatura papale, grazie alla ricca famiglia fiorentina dei Capponi che, con l’assenso mediceo, avocò a sé il controllo dell’istituzione. Fu un canto del cigno nobile che permise ai Cavalieri del Tau di terminare senza traumi la loro missione, lasciando in eredità ad Altopascio, una tradizione e una fama che si rinnova ancora oggi grazie all’opera di valorizzazione e riscoperta continua.