FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Cardiologia del San Luca da record. Salvata ultracentenaria con infarto

Una donna di 101 anni trattata con un intervento di angioplastica coronarica dall’equipe del professor Bovenzi

L’intervenuto nella struttura di Cardiologia dell’ospedale “San Luca” di Lucca, diretta da Francesco Maria Bovenzi

L’intervenuto nella struttura di Cardiologia dell’ospedale “San Luca” di Lucca, diretta da Francesco Maria Bovenzi

Qualche anno fa nella struttura di Cardiologia dell’ospedale "San Luca" di Lucca era stato eseguito l’impianto record di un pacemaker in una signora di 107 anni. In questi giorni un’altra paziente lucchese ultracentenaria, per la precisione di 101 anni, ricoverata per infarto acuto del miocardico, è stata trattata con un intervento di angioplastica coronarica. I principali sintomi della signora erano un forte dolore al torace associato a difficoltà nella respirazione. A quel punto, è stato deciso l’intervento che, a distanza di giorni, è ormai pienamente riuscito con la dimissione della paziente.

Un’altra bella pagina per la Cardiologia lucchese e l’ennesima conferma dell’eccellenza di questa struttura che sotto la direzione del professore Bovenzi, in questi 22 anni, sta raggiungendo traguardi su traguardi tenendo in considerazione il progressivo invecchiamento della popolazione: in Toscana, secondo i più recenti dati ISTAT, nel 2050 gli over 65 saranno 1.2 milioni pari a circa il 35% della popolazione, mentre gli over 85 raddoppieranno dall’attuale 4% a circa l’8%, un indice di vecchiaia regionale, più in alto della media nazionale. "A Lucca, da tempo abbiamo imparato a superare i pregiudizi clinici legati al sesso e all’età – spiega il professor Bovenzi – vincendo vecchi stereotipi clinici che ancora oggi sono trascurati persino dalla ricerca. Nei grandi anziani, dove è frequente riscontrare fragilità e una compromissione multiorgano, prevalgono quasi ovunque scelte conservative o palliative. In questi contesti clinici sfidanti il binomio medico-paziente si amplifica, muove tra scienza e religiosità interumana, incoraggiandoci a superare il paradigma della passiva rinuncia, per privilegiare invece scelte d’intervento ragionate, personalizzate, propositive, non di accanimento terapeutico."

"Una volta confermata la diagnosi di infarto ed emozionato per l’insolito contesto – spiega Cristiano Lisi, cardiologo che ha eseguito il coraggioso intervento - ottenuto il consenso condiviso con la famiglia, ho eseguito la procedura salvavita di angioplastica coronarica. Questa opzione terapeutica mi ha permesso di riaprire l’importante coronaria occlusa da un trombo, conseguendo una rapida stabilizzazione clinica. Un reciproco e grato sorriso ha posto fine all’intervento in sala di emodinamica. Per la paziente è seguito un breve periodo di ricovero prima di essere dimessa e restituita all’affetto dei propri cari".

"Certamente - aggiunge Roberto Lorenzoni, responsabile dell’Emodinamica del San Luca - si è trattato della paziente con infarto più anziana mai curata in Cardiologia con una procedura di angioplastica coronarica primaria. Un record ma ancor più un successo, frutto di un apprezzato modello scientifico-organizzativo che ha fatto scuola. I dati regionali di esito nell’infarto acuto registrano a Lucca numeri di mortalità tra i più bassi anche a livello nazionale".

"A monte di questi risultati - ricorda ancora Francesco Maria Bovenzi - ci sono tanto impegno, buone idee, umanizzazione e voglia di guardare al futuro. In campo biomedico, infatti, i risultati positivi non avvengono mai per caso. La storia insegna che solo una realtà che si nutre del progresso e sa adeguarsi ai cambiamenti è in grado di distillare buone pratiche cliniche. Il più sentito ringraziamento lo rivolgo agli infermieri, ai tecnici e agli operatori sanitari, insieme agli appassionati cardiologi che con me credono nell’innovazione e nella meritocrazia".