"Un progetto civico moderato e inclusivo che è aperto al dialogo e al confronto, ma sulle priorità e non sulle ideologie. Se mi hanno scelto di fare l’allenatore di questa squadra lo schema sarà perentorio, senza sbandare dalla strada che ci siamo prefissati di seguire". Questa la risposta ad una nostra domanda di Paolo Rontani il quale da buon ex democristiano, (come lui si è definito) non ha sciolto tutte le futuribili ipotesi. Il suo nome era già stato abbondantemente annunciato, l’imprimatur ufficiale ieri mattina, candidato sindaco per il gruppo "Capannori cambia", in vista delle amministrative del 9 giugno 2024. Il nostro quesito riguardava le future eventuali alleanze con la parte politica, visto che la candidatura di Matteo Petrini, Fratelli d’Italia (ma a quel punto sarebbe sostenuto anche da Lega e Forza Italia) è sempre in auge. La sensazione è che si potrebbe viaggiare come le rette parallele, su binari vicini ma separati.
Successivamente, in caso di ballottaggio, gli apparentamenti potrebbero rivelarsi decisivi, come a Lucca. Ma ci sarà tempo per riparlarne. Dopo appena 56 giorni dalla nascita del gruppo, per la prima volta a Capannori un candidato è stato ufficializzato a sei mesi dall’appuntamento con le urne, Rontani, ex consigliere per diversi anni, è stato presentato dal direttivo come persona concreta, esperta, autorevole, coerente e seria. "Ho accettato perché le persone che mi hanno chiesto questo impegno arrivano dalla società civile quasi tutte, non hanno mire politiche, nessuna tessera politica – ha esordito l’ex Udc – e l’obiettivo diventa per loro, come per me, gestire il territorio nella sua quotidianità, senza progetti fantasmagorici, ma occupandosi di questioni semplici".
Massimo Stefanini