Botte ai genitori e alla sorella Paziente psichiatrico in carcere

Il 26enne denunciato dalla polizia, negli ultimi due anni era entrato e uscito da ospedali e comunità . Dopo aver tirato un pugno a un infermiere del San Luca, per lui si sono aperte le porte di Sollicciano.

Botte ai genitori e alla sorella  Paziente psichiatrico in carcere

Botte ai genitori e alla sorella Paziente psichiatrico in carcere

Dopo mesi di vessazioni e maltrattamenti nei confronti dei genitori e della sorella, un ragazzo di 26 anni, con conclamati vizi di mente, è stato portato in carcere, a Firenze. Il tema della violenza da parte di soggetti psichiatrici e sulle gestione della pericolosità sociale, ha tenuto banco soprattutto negli ultimi mesi, tra dibattiti politici e mediatici, dopo la morte della dottoressa Barbara Capovani, uccisa brutamente a Pisa fuori dal reparto di Psichiatria del Santa Chiara. Il caso Seung, accusato di averla aggredita fino ad ucciderla, ha stimolato riflessioni, domande e forse anche qualche precauzione in più, almeno iniziale, atte ad evitare il ripetersi di episodi simili. È in questa ottica che la storia di un ragazzo di 26 anni, paziente psichiatrico, finito in carcere dopo aver aggredito i familiari e non solo, acquisisce una rilevanza diversa. Il giovane, italiano, è accusato di maltrattamenti in famiglia.

Seguito dal centro di salute mentale, negli ultimi due anni è entrato e uscito più volte dai reparti e comunità varie. Ma una volta a casa, in momenti particolari, finiva per scagliarsi contro i genitori, di 60 e 70 anni, e la sorella di 20. Una dinamica familiare sicuramente problematica, di difficile gestione, che ha visto più volte l’intervento della polizia, con il conseguente avvio del cosiddetto “codice rosso“.

L’iter che scatta appunto in seguito a episodi di violenza domestica. Il giovane era stato denunciato all’autorità giudiziaria per maltrattamenti continuati, lesioni e minacce a carico della mamma, del padre e della sorella. Nel frattempo era stato ricoverato nel reparto di Psichiatria al San Luca. E anche qui si è reso protagonista di episodi violenti. Una volta se l’è presa con un infermiere del reparto, colpendolo con un pugno in faccia, mentre in un’altra circostanza ha distrutto alcune apparecchiature ospedaliere.

In seguito a queste vicende, dopo una perizia che lo ha dichiarato “capace di intendere e di volere“ è scattata nei suoi confronti la misura di custodia cautelare in carcere. Il giovane, alla luce dei suoi disturbi, è stato portato a Sollicciano, struttura carceraria di Firenze dotata di reparto medico-psichiatrico.

Tere.Sca.