Boom di classi pollaio in provincia “Mancheranno 57 docenti in 3 anni“

L’allarme di Rino Capasso (Cobas): “Il prossimo anno avremo 50 classi in meno rispetto alle richieste“. La scure si abbatterà soprattutto negli istituti superiori, nonostante un incremento complessivo di 213 alunni.

Boom di classi pollaio in provincia  “Mancheranno 57 docenti in 3 anni“

Boom di classi pollaio in provincia “Mancheranno 57 docenti in 3 anni“

Il nuovo anno scolastico porterà altre classi pollaio se non si invertirà la rotta, parola di Cobas e del portavoce Rino Capasso. “Nonostante le mobilitazioni nazionali e locali promosse dai Cobas durante e dopo la pandemia con Priorità alla Scuola e il Coordinamento 6 luglio che raccoglieva genitori, studenti e RSU di vari sindacati – così Capasso – come ogni anno viene giustamente rilanciato dagli organi di stampa l’allarme sociale

sulla formazione delle classi pollaio. In questi giorni, infatti, è stata pubblicata la mappatura per la Piana di Lucca prodotta dalla Cgil, che ha finora fatto emergere ben 30 casi critici, dato parziale visto che molti Istituti non hanno fornito i dati“. “Come è evidente – continua – non si tratta di problemi locali, né tutto si può ascrivere al fatto – di per sé vero - che la provincia di Lucca risulta spesso penalizzata rispetto al resto della Toscana: 10 posti di docenti tagliati per il prossimo anno, 4 nel 22-23 e ben 43 nel 21- 22, per un totale di 57; le classi autorizzate per il 23-24 sono 50 in meno rispetto alle richieste, di cui 26 alle superiori nonostante un incremento di 213 alunni“.

“Quali sono le cause strutturali delle classi pollaio? In genere, per motivare i tagli – spiega Cobas – si invoca il calo demografico, che però potrebbe essere l’occasione per ridurre il numero degli alunni per classe. Il problema, come dice anche la relazione inviataci dall’USP di Lucca, è l’applicazione del DPR n. 81 2009, la Riforma Gelmini, che puntava a tagliare 8 miliardi di euro per la scuola. I criteri prevedono: per l’infanzia minimo 18 e massimo 26 alunni, elevabili a 29; per la primaria minimo 15 e massimo 26, elevabili a 27; per la media minimo 18 e massimo 27 elevabili a 28 (a 30 se il numero degli iscritti non supera tale numero); alle superiori nelle classi iniziali si va da 27 a 30 e per quelle intermedie la media deve essere 22 per non accorpare le classi“.

“A 23 scuole della provincia di Lucca solo per il progetto inclusione sono state assegnati ben 3.369.313 euro, con pesanti condizionamenti didattici e uso dei quiz Invalsi a crocette per selezionare gli studenti fragili. Si parla tanto di modifica del Pnrr: perché non lo si fa – propone il referente Cobas – riducendo a 20 il numero massimo di alunni per classe (15 con alunni con disabilità) e assumendo i docenti precari con 3 anni di servizio e gli Ata con due, come chiediamo da anni?“.