REDAZIONE LUCCA

Bimbo caduto dalle Mura: gli atti vanno al giudice di pace

Stabilita la competenza per l’ipotesi di lesioni colpose. I genitori chiedono di citare il Comune come responsabile civile

Il processo per la vicenda del bimbo di 5 anni caduto dalle Mura con la sua biciclettina dovrà essere celebrato davanti al giudice di pace. L’ha stabilito ieri il giudice monocratico Gianluca Massaro, che l’ha indicato appunto come competente per il reato di lesioni colpose, dopo che anche il gip aveva già escluso l’ipotesi più grave di lesioni stradali. Nel frattempo i familiari del piccolo, una coppia di turisti francesi residenti a Dubai, hanno chiesto ufficialmente la citazione del Comune di Lucca come responsabile civile.

Si ridimensiona dunque la discussa vicenda, almeno sotto il profilo della gravità dei fatti. Gli imputati sono l’ex presidente dell’Opera delle Mura, Alessandro Biancalana, l’ex direttore Maurizio Tani e il suo successore Giovanni Marchi, assistiti dagli avvocati Lodovica Giorgi, Carlo Di Bugno e Andrea Rugani.

Il caso è quello ormai ben noto del bimbo francese di 5 anni e mezzo che precipitò dal Baluardo San Regolo con la bici a noleggio il 21 agosto 2018, riportando lesioni guaribili in 30 giorni. Anche il padre pochi istanti dopo si ferì (40 giorni) nel tentativo di soccorrerlo calandosi giù dalle Mura. In prima battuta il pm Elena Leone aveva chiesto a suo tempo l’archiviazione, ma poi aveva dovuto dare seguito alla decisione del gip Simone Silvestri, che aveva disposto l’imputazione coatta per i tre. L’ipotesi è che vi sia stata negligenza da poarte della disciolta Opera delle Mura nel segnalare i pericoli in quel tratto del monumento, dove il bimbo salì con la biciclettina per poi precitare per sei metri nel terrapieno sottostante la cannoniera.

Biancalana, Marchi e Tani hanno sempre respinto ogni addebito, sottolineando tra l’altro che i cartelli in cinque lingue collocati lungo tutto il monumento erano adeguati a segnalare il pericolo. Il Comune da parte sua aveva tentato di chiamare in causa i genitori per omesso controllo, ma la denuncia era stata archiviata. Adesso il nuovo round di fronte al giudice di pace dove i genitori del piccolo, tutelati come parti civili dall’avvocato Piero Magri, rappresentato ieri in udienza dall’avvocato Benedetta Guastoni, chiederanno di citare il Comune come responsabile civile. Una mossa che potrebbe anche preludere a un accordo economico tra le parti, la cui valiutazione spetterebbe appunto al giudice di pace.

Paolo Pacini