GIULIA PRETE
Cronaca

Bianucci: "Fronte compatto contro i licenziamenti"

“E’ inaccettabile che un’azienda non in crisi, che solo nel marzo 2024 sospendeva la cassa integrazione perché aveva la necessità...

I lavoratori Valmet durante il presidio fuori dai cancelli dell’azienda all’indomani dell’annuncio dei licenziamenti

I lavoratori Valmet durante il presidio fuori dai cancelli dell’azienda all’indomani dell’annuncio dei licenziamenti

“E’ inaccettabile che un’azienda non in crisi, che solo nel marzo 2024 sospendeva la cassa integrazione perché aveva la necessità di ore lavoro maggiori a quelle concesse dagli ammortizzatori sociali, possa da un momento all’altro avviare il licenziamento di 22 lavoratrici e lavoratori. Il territorio è chiamato a rispondere con forza, e per questo chiediamo un fronte compatto delle istituzioni e delle associazioni di categoria a difesa di uno dei poli produttivi più importanti della nostra area”.

E’ il consigliere comunale di Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista Daniele Bianucci, ad intervenire sulla crisi della Valmet di Mugnano, dove si ventilano decine di licenziamenti.

“Chiediamo che si faccia piena chiarezza su quanto sta accadendo – sottolinea Bianucci – E’ vero che non sussiste alcuna necessità produttiva di una riorganizzazione, e che l’ipotesi di ridimensionamento della struttura è motivata unicamente da motivi azionari, per dare segnali precisi al mercato? In tal senso, vogliamo ricordare l’articolo 41 della Costituzione italiana, che sancisce sì il principio della libertà di iniziativa economica privata, ma la limita con la necessità di non svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, la salute, l’ambiente, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. La legge, ci ricorda il nostro testo fondamentale, può dettare i programmi e i controlli necessari per indirizzare e coordinare l’attività economica pubblica e privata a fini sociali e ambientali. Ecco, noi crediamo che oggi la vicenda della Valmet sia emblematica di una battaglia a difesa del territorio e della sua tenuta economica e occupazionale che non possiamo rimandare, ma che anzi dobbiamo fare insieme“.