Auto incendiate in azienda : "Sembra un gesto di rabbia"

Le fiamme sono divampate venerdì notte alla Prm Energy di Altopascio. Il titolare: "Non riusciamo a capire chi potrebbe essere il colpevole".

Auto incendiate in azienda : "Sembra un gesto di rabbia"

Auto incendiate in azienda : "Sembra un gesto di rabbia"

Restano ancora tanti dubbi, che solo il tempo e le indagini delle forze dell’ordine potranno chiarire, intorno all’incendio di sabato notte alla Prm Energy di Altopascio. Un vasto incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, ha distrutto quattro autovetture parcheggiate all’esterno della sede della ditta che installa pannelli fotovoltaici in via Roma, dove il quartiere residenziale si mescola a diversi fabbricati industriali e artigianali, a pochi metri da abitazioni private e dalla Casa di riposo per anziani.

Per fortuna nessun ferito, soltanto danni materiali ingenti per l’azienda, ubicata nei pressi di quello che un tempo era un magazzino per un’impresa che lavorava nel settore edilizio, ormai dismessa da tempo.

L’attività investigativa è in corso, ma è possibile che sia stato utilizzato del liquido infiammabile sul portone e che successivamente il rogo si sia propagato all’interno, con le pareti che si sono annerite. Tutta l’area è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire nei dettagli l’accaduto, con l’intento anche di scoprire intanto chi sia stato ad appiccare il rogo, e poi le motivazioni dietro al gesto. La matrice dolosa è sostanzialmente certa, sono varie le piste che le forze dell’ordine stanno seguendo, tra le quali l’ipotesi di un gesto dettato da rancori personali. Ancora scossi, ma intenzionati a rialzarsi subito, nonostante i danni, i titolari dell’azienda.

"In questo momento siamo in stretto contatto con le forze dell’ordine - racconta Paolo Sciara, uno dei due soci insieme a Roberto Luongo -. Stanno lavorando per cercare di capire chi può aver fatto un gesto simile. Dal canto nostro, siamo stati colti completamente impreparati, mai ci saremmo immaginati una cosa simile. Ancora non sappiamo darci una spiegazione, nè riusciamo a pensare a chi potrebbe aver appiccato il fuoco. Sembra un gesto di rabbia, ma non riusciamo a capire". Ancora presto per capire la reale entità del danno, visto che l’area è stata posta sotto sequestro.

"Non siamo potuti ancora rientrare - aggiunge Sciara -. Solo in quel momento potremo renderci conto della situazione reale. Sicuramente non ci fermiamo, non siamo spaventati e non vediamo l’ora di riprendere. Dal 2 maggio torneremo al 100% con la nostra attività".

Iacopo Nathan