
Solidarietà per l’ex primario dell’ospedale delle Apuane di Massa, Mirko Lombardi, già promotore dello studio PlasmApuane (per la somministrazione di plasma iperimmune a pazienti contagiati da Covid19) e coordinatore del team tecnico scientifico nato all’interno dell’Usl Toscana nord ovest e all’ospedale per portare avanti il progetto. Il fatto che lo studio sia passato in ‘sordina’ per tutta l’estate e fin quasi alla fine di novembre, lasciando pure a casa lo stesso primario, ha suscitato parecchia indignazione nella Valle. A manifestare stupore per le decisioni dell’Usl, in una lettera inviata pure al presidente della Regione, Eugenio Giani, sono alcuni residenti di Barga e di altri paesi della Valle del Serchio che Lombardi lo conoscono.
Nella lettera firmata i cittadini si complimentano con lo staff del Noa per il progetto di cura con plasma iperimmune e in particolare con Lombardi che "conosciamo dal 1993, anno in cui venne a fare il primario a Barga. Ci siamo rivolti a lui, anche recentemente, al Noa. Rimaniamo amareggiati e delusi nell’apprendere che questa Asl, avendone la possibilità, non abbia ritenuto opportuno tenerlo in servizio. Sentiamo dire che mancano medici. Richiamano i medici in pensione e poi dobbiamo leggere che un medico capace, che ha devoluto la sua vita al servizio pubblico, che pur chirurgo si è dedicato anche alla emergenza Covid, chiede di continuare a lavorare e gli viene detto di no. E’ una cosa difficile da comprendere".
Scelte che spingono i cittadini a fare alcune domande spinose: "Perché a una persona di riconosciuta professionalità, umanità e abnegazione per il proprio lavoro, viene impedito di continuare a lavorare, vista la sua disponibilità? Perché non gli viene data la possibilità di continuare a partecipare allo studio sull’utilizzo per plasma iperimmune? Possiamo come cittadini, in ragione della trasparenza che questa regione proclama di perseguire, sapere chi e con quale motivazioni non ha accettato la richiesta?".
Fra.Sco.