Assi Viari: ecco le criticità. Lucca, Capannori e Provincia presentano le osservazioni

A Firenze va avanti il gruppo di lavoro tecnico: sul tavolo ci sono le questioni più spinose. I nodi: San Pietro a Vico e San Cassiano, laghetti i Lammari, Frizzone e svincoli per aziende.

Va avanti a Firenze il gruppo di lavoro tecnico sugli Assi viari. Dopo la prima riunione delle scorse settimane e che ha visto la presenza del commissario Anas all’opera Eutimio Mucilli, gli enti locali coinvolti hanno presentato le osservazioni e le criticità al progetto. Comune di Lucca, Comune di Capannori e Provincia hanno depositato nei giorni scorsi i documenti in cui sono contenute le questioni più spinose che rendono sicuramente non priva di problemi la realizzazione dell’opera da lungo tempo promesse e da altrettanto tempo contestata. In particolare, a fianco di alcune osservazioni di minore rilevanza, il Comune amministrato da Mario Pardini ha concentrato la sua attenzione su quattro questioni.

La prima riguarda la parte rilevata dell’opera nella zona di San Pietro a Vico e San Cassiano che risulta di particolare impatto, visto che si parla di una strada che nascerebbe a nove metri circa da altezza dal suolo. Osservazioni anche sul viadotto che dovrebbe garantire il collegamento a Antraccoli con la zona dell’ospedale e sulla salvaguardia dei pozzi nella zona di San Pietro a Vico. Infine, la richiesta di garantire un modo perché i tir delle aziende locali della zona siano messe in condizioni, attraverso rampe, di accedere agli assi viari che altrimenti correrebbero come in mezzo a due muri lungo il territorio. Stessa osservazione è giunta dal Comune di Capannori (a riprova che le problematiche sono le stesse e in alcuni casi anche le soluzioni proposte), preoccupato a sua volta dai soliti rischi nella zona di sua pertinenza in modo da liberare dal traffico pesante viale Europa e le traverse limitrofe.

Da Capannori è giunta anche l’osservazione di dare vita a un vero e proprio bosco che funga da protezione per la zona dei laghetti di Lammari, visto che per ora si è parlato di una quantità di vegetazione decisamente insufficiente per salvaguardare questo importante ecosistema. Sempre dal Comune guidato da Luca Menesini, è stata depositata la richiesta di liberare di garantire che il collegamento con il casello del Frizzone avvenga a sud della ferrovia. Da parte della Provincia di Lucca, invece, è stato deciso di unirsi a tutte le richieste provenienti da Lucca e Capannori. Nei prossimi giorni il tavolo entrerà nel merito delle osservazioni e sarà possibile avere una idea più precisa di quanto il progetto possa essere realmente corretto in corsa.

Con il Protocollo d’intesa firmato nel marzo scorso, Regione Toscana, Rfi, Anas, Provincia di Lucca, Comune di Lucca e Comune di Capannori, come si legge all’articolo 3 dello stesso, "si impegnano ad espletare tutte le azioni ed attività, di specifica competenza, volte a garantire lo sviluppo del progetto secondo il tracciato concordato e sopra precisato, sia nella fase progettuale che realizzativa ed il mantenimento della quota di finanziamento ed in particolare al rispetto di quanto richiamato al precedente art. 2".

I firmatari concordarono anche "sull’opportunità di attivare le azioni necessarie per accelerare per quanto possibile la progettazione della parte di opere del 2° stralcio degli Assi di Lucca con gli eventuali adeguamenti della viabilità di collegamento comprese nel nuovo tracciato, di cui all’Allegato 1 ed accorpare tutti i conseguenti lavori necessari, esclusi quelli di competenza di RFI, in un unico progetto da ricomprendere nel 1° stralcio e da ricondurre complessivamente all’attuazione del Commissario".

Fabrizio Vincenti