
Appello per Ilaria Salis. Firma anche Torrini
C’è anche il presidente del consiglio comunale di Lucca Enrico Torrini tra i firmatari di un appello a favore di Ilaria Salis, l’ex maestra elementare rinchiusa in un carcere di massima sicurezza a Budapest con la grave accusa di avere aggredito violentemente due persone di estrema destra durante una manifestazione celebrativa per ricordare i soldati ungheresi deceduti al fianco dei tedeschi durante l’assedio russo della capitale ungherese nella Seconda guerra mondiale. I 24 presidenti del consiglio chiedono "un intervento immediato alle autorità italiane, inclusi il Governo nazionale ed il Ministero degli Esteri, e all’Ambasciata Italiana in Ungheria affinché si adoperino prontamente e senza indugi per garantire che a Ilaria Salis sia riservato un processo equo ed una pena proporzionata alla gravità del reato contestato. In particolare, si richiede che sia valutata l’opportunità di applicare la misura degli arresti domiciliari in Italia, come previsto dalla normativa vigente. Si tratterebbe di un passo fondamentale in direzione del rispetto dei diritti umani e della giustizia, che evidentemente vengono disapplicati nei confronti di Ilaria, che in occasione dell’ultima udienza è stata trasferita in aula legata mani e piedi. Un teatrino mediatico intimidatorio e brutale, lontano anni luce dalla cultura europea e del rispetto delle garanzie processuali dello Stato di diritto. Arrivati a questo punto l’intervento delle autorità italiane è cruciale per assicurare che venga garantito a Ilaria Salis un giusto processo. Non possiamo più aspettare un giorno e non possiamo più consentire che Ilaria rimanga ancora in luoghi di detenzione dove vengono calpestati i suoi diritti e le sue prerogative. Il processo è già una pena, ma questo accanimento rischia di farlo diventare una vera e propria tortura".
"Ho sottoscritto l’appello – spiega Torrini – in coda alla posizione del governo italiano che chiede un giusto processo per la nostra connazionale".
L’attivista antifascista arrestata, secondo il giornale tedesco Bild, farebbe parte di un’organizzazione terroristica con sede in Germania, la Hammer band (la banda del martello) che aggrega estremisti di sinistra da tutta Europa e che compie agguati contro esponenti e simpatizzanti di estrema destra. La procura di Budapest ha chiesto per lei 11 anni di galera.