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Ambiente e sostenibilità Ecco "Polypaper", la plastica che si può smaltire come carta

Il prodotto, studiato a “LMPE“, acronimo di Laboratorio materiali polimerici ecocompatibili, è risultato uno dei vincitori dell’edizione 2023 del “Premio Primavera d’impresa“ a Firenze.

di Maurizio Guccione

Ha la sua sede operativa a Capannori l’azienda che due giorni fa si è aggiudicata a Firenze l’edizione 2023 del “Premio Primavera d’impresa”. Si chiama “LMPE“ ed è l’acronimo di Laboratorio materiali polimerici ecocompatibili. Rappresenta una delle spin-off dell’Instm, il consorzio che vede riunite 52 Università italiane. Il premio all’azienda che ha sede presso il parco scientifico di Segromigno in Monte, ha riguardato un prodotto che si chiama “Polypaper”, un materiale plastico che – qui sta la novità – può essere smaltito come la carta.

"Siamo nati come laboratorio di ricerca per materiali eco friendly - spiega a La Nazione l’amministratore delegato, Luca Landini - e diamo supporto attraverso i nostri laboratori di ricerca alle aziende alle prese con i materiali: la domanda che infatti ci pongono è cosa poter fare con il materiale di scarto; i nostri ricercatori - va avanti Landini - studiano quindi come riutilizzare un materiale nell’ottica dell’economia circolare". Vasto il campo in cui si muove “LMPE“: dal prodotto tessile a quello sanitario, fino al materiale medicale e bellico. Quello che può essere un rifiuto, per l’azienda lucchese diventa quindi una missione attraverso la quale trovare soluzioni eco compatibili, quindi nuove risorse.

"È capitato di partire da una singola molecola - prosegue l’Ad Landini - riuscendo a realizzare tre prodotti, esaltando così il concetto di riutilizzo per altri scopi; da noi lavorano biologi, chimici, fisici, la nostra collaborazione riguarda numerose Università italiane e rappresentiamo il luogo eletto per la formazione universitaria, sia per le lauree magistrali che per i dottorati di ricerca".

Nel caso del “Polypaper” studiato dai laboratori di LMPE, si tratta di un materiale termoplastico assimilabile alla carta in quanto contiene al suo interno il 51% di cellulosa: "Può essere stampato anche in 3D come la plastica - dichiara Landini - , ma riciclato come la carta". Secondo gli studi, inoltre, Polypaper se disperso accidentalmente nell’ambiente, non porta alla formazione di microplastica perché composto da materiale biodegradabile. "Nei nostri laboratori - conclude Luca Landini - ospitiamo gli studenti universitari o giovani dei percorsi scuola-lavoro, meglio conosciuti come Pcto".

Recentemente, la LMPE ha condotto studi su scarti di piume utilizzate per abbigliamento e altri prodotti, che hanno condotto alla realizzazione di un materiale innovativo, utilizzabile per specifici cuscini atti a sorreggere il tratto cervicale della colonna vetrebrale. Inoltre, l’azienda tra gli studi ne ha condotto uno sul comparto balistico per la messa a punto di proiettili anti sommossa biodegradabili.