Abbazia di Badia Pozzeveri Caccia ai fondi per il restauro

Da solo il Comune non può farcela. Occorre reperire più linee di finanziamento per gli interventi

Abbazia di Badia Pozzeveri  Caccia ai fondi per il restauro

Abbazia di Badia Pozzeveri Caccia ai fondi per il restauro

Un progetto specifico che richiede diversi milioni di euro. E’ quello che serve per il restauro e la rigenerazione dell’abbazia a Badia Pozzeveri. Il Comune di Altopascio in questo momento da solo non ce la può fare. L’obiettivo del mandato del governo locale D’Ambrosio bis è porre l’attenzione su questo argomento, cercando di reperire una o più linee di finanziamento. Dove? Ad esempio il FAI, la Regione, per l’importanza storica del monumento. E’ il primo passo per sbloccare tutto il resto. Oggettivamente, dunque, sarà già fondamentale centrare questo traguardo in questo mandato con la partecipazione a bandi per ottenere risorse, bussando a diverse porte.

La struttura è di proprietà della Diocesi, il Comune ha un diritto di superficie che dura 50 anni. Il Municipio è l’unico Ente che è intervenuto, anche se sono arrivati contributi da Fondazione Cassa di Risparmio e Regione per l’ostello dei pellegrini. Il Comune ha poi installato dissuasori per allontanare i piccioni che avrebbero potuto danneggiare ulteriormente l’immobile. L’abbazia è abbandonata da mezzo secolo, da quando venne costruita la nuova chiesa.

Sull’argomento è intervenuto sul suo blog l’ex consigliere comunale di centrosinistra Mauro Pasquini. "L’antico complesso monastico sulla Francigena, con la sua storia e il sentimento religioso che evoca, non sarà mai tale senza la sua chiesa, restaurata e aperta ai visitatori". L’Abbazia camaldolese di San Pietro costituì dall’anno Mille un centro monastico che per quattro secoli fu il faro della vita religiosa dei territori limitrofi.

Ma. Ste.