“A sud di Gaber“ Sandro Luporini applaude lo show

Emozionante concerto del Gruppo Mediterraneo alla Scuola Sinfonia alla presenza dell’artista .

La sorpresa in realtà era annunciata ma vedere Sandro Luporini (classe 1930) in prima fila per il concerto “A sud di Gaber“ del Gruppo Mediterraneo è stata un’emozione incredibile. Non è la prima volta che la metà del sodalizio del Teatro Canzone di Giorgio Gaber si scomoda, di sua spontanea volontà e non invitato, per assistere agli spettacoli-omaggio pensati da Giulio D’Agnello, ma questa volta il valore della sua presenza è stato ancora più importante. Venerdì sera, alla Scuola Sinfonia, grazie all’ospitalità del direttore, il maestro Massimo Salotti, davanti a un pubblico volutamente ristretto ma “caldissimo“, il Gruppo Mediterraneo ha dato vita all’ennesimo "presente" e non mai ricordo di Gaber, presentando una selezione di brani dell’artista milanese, ben suonati dalla band (Daniele Giuntoli al piano e alle tastiere, Maurizio Isidori al basso, Valter Perfetti alla batteria) e cantati, forse come non mai, anche con il cuore da Giulio D’Agnello (chitarra elettrica jazz e sax soprano).

Ma insieme a capolavori quali “Far finta di essere sani“, “L’illogica allegria“ e “La libertà“, questa è stata l’occasione per riascoltare due tra i brani che, nel 2004, Luporini e D’Agnello scrissero insieme per un disco firmato Mediterraneo, “Forse un uomo“, che incredibilmente, dopo un iniziale interesse, è stato sostanzialmente ignorato dall’establishment musicale, nonostante sia stato, con il senno di poi, l’unica esperienza extra-Gaber di Luporini.

Ecco che nell’anno di Gaber, vent’anni dopo la sua scomparsa, sarebbe più che giusto riscoprire e dare la giusta valorizzazione a questo lavoro ormai rintracciabile solo su un paio di piattaforme streaming. Lo stesso Luporini, applauditissimo e “obbligato“ a salire sul palco con gli artisti a fine performamce, lo ha ribadito in una chiacchierata informale a chiusura di serata: "Non abbiamo forse mai avuto le conoscenze giuste – ha esordito – per farlo conoscere al grande pubblico, ma sarebbe bello che accadesse ora, nel nome di Gaber. Giulio è davvero bravo, è un grande artista e lo ha dimostrato anche stasera". "Non ci interessa vendere – conferma D’Agnello – ma solo far sì che queste splendide canzoni scritte da Sandro siano finalmente ascoltate da tutti".

Paolo Ceragioli