"Viabilità da ripensare". Sos di Confindustria. Infrastrutture nel mirino. Appello per nuove opere

La fotografia dell’associazione che analizza criticità e prospettive "Giusta la riflessione di Enel alla luce dell’attuale contesto geopolitico". Campus universitario, un piano per rafforzare il ruolo di Promostudi.

"Viabilità da ripensare". Sos di Confindustria. Infrastrutture nel mirino. Appello per nuove opere
"Viabilità da ripensare". Sos di Confindustria. Infrastrutture nel mirino. Appello per nuove opere

Bene, ma potrebbe andare meglio. Una risposta che sembra di circostanza, ma che nei fatti identifica perfettamente lo stato di salute del territorio. A scattare la fotografia allo Spezzino in attesa della conferenza organizzata da Confindustria per mercoledì è il direttore dell’associazione degli industriali spezzini, Paolo Faconti.

Una delle criticità croniche del territorio è rappresentata dalle infrastrutture. È ancora così?

"Il territorio necessita di un ripensamento dell’attuale impianto infrastrutturale. I lavori avvenuti nei mesi scorsi al raccordo autostradale sono stati la prova che se quell’asse viario dovesse rimanere chiuso per lungo tempo il territorio morirebbe: non penso solo al porto e alle aziende, ma più in generale a studenti e lavoratori. Per questo abbiamo avviato un ragionamento simile a quello che si fece in passato per la Variante Aurelia".

La soluzione?

"Una nuova viabilità complementare all’attuale, un modello ’ad anello’ che possa abbracciare buona parte della provincia. Il dialogo con la politica è stato positivo".

C’è chi ha rispolverato il traforo della Valdurasca..

"È tra le ipotesi. Lavoriamo a un progetto organico che sia compatibile sotto il profilo ambientale, nella convinzione che il suolo non si consuma ma si può usare bene o male, e questo si determina dai benefici che apporta alla comunità".

Intanto però i lavori sulla Variante Aurelia procedono a rilento.

"Da parte delle aziende dell’indotto c’è un po’ di preoccupazione sui tempi di realizzazione delle opere".

C’è fibrillazione sull’area Enel dopo quanto emerso sul rallentamento del progetto dell’idrogeno verde. Che ne pensa?

"Il fatto positivo è che Enel, che è la proprietaria delle aree, abbia ribadito che vuole rimanere a Spezia. Chiaramente gli investimenti devono essere pensati in funzione del contesto economico: una riflessione sull’idrogeno, visto il contesto geopolitico, è normale ci sia. L’investimento sulle batterie di accumulo è confermato, mentre sul tema della cessione di una parte di quelle aree, fondamentali per lo sviluppo del territorio, non mancheremo di giocare le nostre carte".

Il porto, tra ricorsi e carte bollate, sembra ormai pronto agli investimenti necessari per lo sviluppo.

"La vicenda dell’appalto per la realizzazione del molo crociere è un po’ la fotografia di quello che accade in Italia. Chi si è aggiudicato la gara (è questione di giorni la formalizzazione dell’assegnazione al gruppo di imprese che si era classificato secondo; ndr) ha tutte le potenzialità di fare bene quelle opere. C’è un’associata spezzina e questo non può che farci a piacere. Sul resto degli investimenti portuali siamo ormai alla definizione dei particolari, ed è un fatto positivo. Siamo ottimisti".

Porto vuole dire anche crociere e turismo. Qual è la sua idea?

"Da anni si parla si industria del turismo ma credo sia necessario fare una distinzione tra il turismo delle crociere e quello dei Bed&breakfast, con il primo che ha maggiori capacità di spesa. Serve un’analisi complessiva, spero che Spezia rafforzi il ruolo di hub per le crociere".

Il comparto edile a livello nazionale sta risentendo del contraccolpi legati ai tagli ai bonus. Qual è la situazione in provincia?

"Non rileviamo criticità, ma evidenziamo con piacere che poche delle nostre aziende hanno utilizzato queste opportunità e non avranno difficoltà per il futuro. Come Ance avevamo deciso di non ’promuovere’ i vari bonus avendo compreso i rischi".

Da tempo Confindustria ha posto l’accento sull’Università e sulla formazione per creare nuova occupazione sul territorio. Eppure in certi settori strategici come la nautica alcune professioni sono introvabili dalle aziende. Che fare?

"Dobbiamo fare in modo che i nostri giovani rimangano a Spezia, e attrarre ragazzi da altre realtà. Promostudi sta lavorando bene, ma nel comitato di indirizzo si sta lavorando per rafforzarne il ruolo e puntare a un ulteriore sviluppo".

Matteo Marcello