Variante Aurelia, aperto il bypass: "Il terzo lotto concluso nel 2026"

La bretella di cantiere ridurrà i disagi sulla statale. Lo stralcio A pronto per la primavera del 2025. Spunta l’ipotesi di un collegamento rapido tra La Spezia e la Val di Magra. "Pronti a ragionarci" .

Variante Aurelia, aperto il bypass: "Il terzo lotto concluso nel 2026"

Variante Aurelia, aperto il bypass: "Il terzo lotto concluso nel 2026"

L’obiettivo è concludere i lavori dell’intero lotto per la primavera del 2026, ponendo nel frattempo le basi per un ulteriore ampliamento verso nord, con il famoso quarto lotto ad allacciarsi con l’A12 a Beverino, ed anche verso sud, con l’idea di un ulteriore traforo che dalla zona Enel porti direttamente ad Arcola. C’è tanto ottimismo, nelle parole e nei piani delle istituzioni che ieri si sono ritrovate sotto uno dei viadotti in costruzione dello stralcio A del terzo lotto della Variante Aurelia per inaugurare la bretella di cantiere a Buonviaggio: 400 metri con una pendenza media del 10% che permetteranno di bypassare una parte della statale 330 nella quale dalle prossime settimane cominceranno i lavori per la costruzione di rampe e maxi paratie. Una soluzione chiesta due anni dal Comune della Spezia, che ha il duplice scopo di permettere all’azienda – l’impresa Ici Italiana Costruzioni Infrastrutture, che ha vinto l’appalto da 57 milioni – di operare senza pericoli per il traffico, e di alleggerire i disagi per i cittadini: senza bretella, l’istituzione di un senso unico alternato avrebbe provocato la paralisi della viabilità tra il capoluogo, Vezzano e la Val di Vara. La bretella sarà attiva fino all’inaugurazione dello stralcio A. "La Variante Aurelia per è strategica, perchè oltre a sollevare la città dal traffico, permetterà alla aziende nuovi investimenti. Penso ad esempio all’area ex Ip, che a breve inizieremo a bonificare" ricorda il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.

Per vedere completato lo stralcio A bisognerà attendere il prossimo anno; l’intera infrastruttura – con lo stralcio B affidato all’ati Conpat Scarl-Manelli per oltre 50 milioni euro, e quello C all’impresa D’Agostino Costruzioni Generali per oltre 105 milioni di euro – sarà invece pronta per la primavera del 2026. "Contiamo di terminare lo stralcio A per marzo 2025 – afferma il Commissario straordinario di Governo Matteo Castiglioni – mentre gli altri due stralci saranno completati tra la fine del 2025 e il primo trimestre 2026". Dichiarazioni intrise di fiducia, che spingono in qualche modo la politica a guardare oltre: così capita che, a margine della cerimonia, Regione, Anas e Comune e Governo si ritrovino a ipotizzare, con lo sguardo fisso sulle carte topografiche, gli sviluppi futuribili dell’asse viario. In qualche cassetto istituzionale c’è ancora il progetto di fattibilità per allacciare la variante all’A12, nel territorio di Beverino. Un piano ideato oltre quindici anni fa, e che potrebbe oggi non essere così attuale. Così, davanti alla cartina, c’è chi immagina la possibilità di un traforo che dalla zona Enel porti ad Arcola, rispondendo a quell’esigenza manifestata in tempi non sospetti anche da Confindustria, ovvero un’alternativa all’unico collegamento veloce tra Spezia e la Val di Magra, ovvero il raccordo autostradale.

"Siamo partiti da zero, c’era un’opera ferma danni e oggi abbiamo tutti i lotti assegnati e i cantieri avviati – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone –. Oggi possiamo iniziare a ragionare su nuovi sviluppi, bisogna vedere col Governo se il quarto lotto verso la Val di Vara è una linea ancora attuabile, e capire, come chiesto da Confindustria, lo sviluppo di uno scenario alternativo al raccordo autostradale, unica via di accesso al porto". "Questa zona della Spezia (dietro alla collina del Felettino si trova l’area dove sorgerà il nuovo ospedale; ndr) ci insegna quanto sia difficile costruire nel nostro Paese, quanto siano complesse le regole per far marciare speditamente le nostre infrastrutture" ha detto il presidente regionale Giovanni Toti, mentre per il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi "oggi qualsiasi cittadino vive sulla propria pelle trenta anni di ritardi, viaggiando a corsia unica senza alternative. Ripartire è stato un lavoro complesso, ma siamo sulla buona strada".

Matteo Marcello