MARCO MAGI
Cronaca

Una silloge ’Di solo amore’. Diario poetico di Cremolini. Tra elegia e denuncia sociale

Il testo, pubblicato per le edizioni ’Il Porticciolo’, reca una dedica per i quattro amati nipoti. Alcuni versi sono stati composti per l’amico e pittore Vaccarone, scomparso un anno fa.

Pittura e poesia permeano il suo essere da tantissimi anni e per il suo ottantesimo, ha voluto regalare a tutti noi una silloge fatta, come indica esattamente il titolo, ‘Di solo amore’. Valerio Paolo Cremolini (nella foto), conosciuto soprattutto come critico d’arte, arriva alla sua sesta raccolta di poesia e stupisce ancora una volta. Il suo ‘Diario poetico’ (questo il sottotitolo) – pubblicato per le Edizioni Il Porticciolo e con dedica ai nipoti Tommaso, Niccolò, Anna e Davide – conta sulla presentazione e sul saggio critico del filologo Alberto Zattera. "I testi vengono proposti nella loro nudità – spiega Zattera –, senza appesantimenti critici prefatori che finiscono per condizionare il lettore, fuorviandolo da un suo giudizio personale".

Quindi, ecco nel testo, uno studio critico-filologico postfatorio, quindi dopo la lettura dei versi. Versi che hanno, in alcuni casi, le movenze della prosa, proprio, in maniera inversa, come quando Cremolini scrive saggi, libri e articoli, nei quali si ravvisano frequenti sconfinamenti nella poesia. "Quanto agli ingredienti formali della sua poesia, si nota che l’andamento dei suoi versi – prosegue Zattera – alterna modalità di carattere lirico (che hanno a volte forme ascrivibili a toni di più spiccata elegia), a modalità di sentita e accorata denuncia sociale; questo suo poetare (che si evolve per frammenti e con frequenti riprese) ci parla di sé, della sua vita, dei suoi pensieri, sentimenti e affetti, dei suoi ricordi. Quindi, a versi più ritmati, sincopati e incalzanti, s’accompagnano testi di spiegata ariosità, inclini alla riflessione e alla meditazione sui fatti importanti della vita". ‘... E tu, Satnam Singh, vittima innocente nel suo abisso sei precipitato, gettato via come carta vecchia. Nulla ci assolve, ma dacci – se potrai – il tuo perdono’, si legge in ‘Barbarie’, dedicata al bracciante indiano abbandonato dai datori di lavoro dopo un grave infortunio.

Una poesia poi, è riservata allo scomparso Francesco Vaccarone, ‘Per un amico’. "Nella raccolta – aggiunge Cremolini – uno spazio significativo hanno inoltre proprio i lavori del carissimo Vaccarone. Essi richiamano idealmente la sua reale vicinanza al mio fianco, dando continuità alla fruttuosa intesa, avvalorata in decenni e decenni di amicizia e di stima reciproca".

Marco Magi