
I carabinieri impegnati nell’arresto dell’uomo la sera della vigilia di Natale
La Spezia, 27 dicembre 2019 - Ha seminato danni e paura in centro alla Spezia la sera della vigilia di Natale. Alla vista dei passanti è apparso come una furia impazzita. E’ accaduto fra via dei Mille e piazza Ramiro Ginocchio. Prima si è scagliato contro un portone, poi contro un cestino dei rifiuti, poi contro le fiorire di una gelateria. C’è chi dice di averlo vista agire con quale attrezzo in mano, forse un machete. Di questo nessuna traccia all’arrivo dei carabinieri che hanno faticato non poco per bloccarlo.
Ha cercato, infatti, di scagliarsi anche contro i loro. Ma ha avuto la peggio. L’epilogo è stato quello dell’arresto per danneggiamenti, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Lui ha 28 anni, spezzino, residente in città. Ha trascorso la notte e il giorno il Natale nella cella di sicurezza della caserma dell’Arma. Ieri il processo per direttissima, nel rispetto dei tempi posti a garanzia degli indagati privati dalla libertà: udienza di convalida nell’arco di 48 ore dall’arresto. In quel contesto sono emerse le sue patologie di natura psichiatrica: ha precedenti giudiziari analoghi, con corredo di perizie che certificano il suo vizio parziale di mente. Di qui il riserbo sulle generalità.
La vicenda che ha messo in ansia i passanti di via dei Mille ha origine attorno alle 21 del 24 dicembre. Lui ha agito in rapida successione: ha mandato in frantumi il vetro di cristallo del portone di ingresso di un palazzo di via dei Mille, ha sradicato un robusto cestino dei rifiuti, ha rovesciato due vasi dei fiori della vicina cremeria Lully, sradicando le piante lanciate a destra e a manca. Tutto questo sull’onda di una rabbia incontenibile, frutto del violento litigio avuto la sua ex fidanzata, che avrebbe rifiutato il suo tentativo di riallacciare la relazione. Tutto questo sul’onda, anche, dell’alcol di cui avrebbe abusato. Lo ha ammesso lui stesso nella deposizione davanti al giudice monocratico Giulia Marozzi, presente il pm Monica Burani e l’avvocato difensore Davide Bonanni. Per magistrati e avvocato la mattinata di Santo Stefano è stata di lavoro. E così per l’apparato giudiziario che si muove per lo svolgimento dei processi per direttissima. All’esito all’udienza, la convalida dell’arresto, la scarcerazione e l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri per tre giorni alla settimana.
L’avvocato difensore Davide Bonanni, anche alla luce dei precedenti dell’indagato, ha annunciato l’intenzione di sottoporre l’assistito da una nuova perizia psichiatrica. Nei confronti dell’uomo, intanto, l’invito alla moderazione nel consumo dell’alcol. E anche l’invito alla ex fidanzata a tenere gli occhi aperti.