REDAZIONE LA SPEZIA

Un sommergibile museo in Arsenale Così il progetto riprende quota

Un studio per concretizzare l’operazione ambita sulla scia del bando per l’espansione del sito terrestre. Tre le prospettive c’è dell’allestimento, in un’area attigua all’ingresso, di uno spazio per ospitare altri reperti.

Uno scenario capace di attrarre alla Spezia 150-200mila visitatori all’anno, facendo leva sul richiamo della storia militare e marittima, elevate a fulcro dell’economia turistica della città e del rilancio del matrimonio fra essa e la Marina Militare, in parallelo al progetto ormai consolidato – e finanziato – di Basi Blu. Così l’idea-progetto di ampliamento del Museo Tecnico Navale che emerge tra gli atti a corredo del bando per le gestione dello stesso. Obiettivo: distribuire altri preziosi reperti che raccontano la Marina e l’Italia sul mare in un lungo percorso espositivo-emozionale, al di là del muro di cinta dell’Arsenale, nella lingua che corre parallela a viale Amendola: da porta Ferrovia fino a Porta Sprugola, ben al di là della configurazione attuale, con l’effetto indotto di dare finalmente concretezza al proposito che galleggia in città da 20 anni: musealizzare un sommergibile. Non era riuscito col Toti (destinato al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano), non era riuscito col Nazario Sauro (regalato al Galata di Genova), era finito con un flop per il Leonardo Da Vinci (irrecuperabile causa degrado), potrebbe accadere con un sommergibile di futura dismissione dopo la notizia, di una settimana fa, dell’esercizio dell’opzione per costruzione del terzo sottomarino di nuova generazione della Marina Militare assegnato a Fincantieri, il colosso che a suo volta ha in carico - dal ministero Crosetto - lo studio di valorizzazione dell’Arsenale per l’apertura all’industria privata. Una prospettiva che corre parallela ai ’reclami’ di aree da parte della città e alla vecchia idea di allargare i confini del Museo navale. Questa risale al 2015: fu delineata dall’allora direttore Silvano Benedetti che aveva lavorato alla stessa interagendo con i vertici dello Stato maggiore della Marina Militare. L’incartamento è stato rivitalizzato e arricchito da un nuovo disegno che prevede la collocazione del sommergibile e in un treno armato tra porta Sprugola e porta Principale e all’allestimento, in un’area coperta vicino a quest’ultima, di uno spazio dedicato all’esposizione di due barche storiche che, salvate all’oblio e da refittare, languono nella base: la feluca San Giuseppe 2 e il leudo Felice Manin.

L’insieme delle più recenti elaborazioni porta la firma dell’ingegner Dino Nascetti, profondo conoscitore dell’Arsenale (di cui fu direttore) e dei sommergibili; dal 2017, ha già confezionato, a titolo di volontariato, quattro progetti di massima per la collocazione di un battello museo (alla Paita, alla Morin, alla Revel, al Mirabello) non arrivati al capolinea per varie ragioni. Ora l’ultima chance per la città.

Corrado Ricci