MATTEO MARCELLO
Cronaca

Donna abusata nel sonno. Violentata a casa dell’amica. Condannato un trentenne

I fatti risalgono all’estate di tre anni fa: ieri la sentenza del gup del tribunale cittadino. Secondo la Procura, l’uomo avrebbe approfittato dello stato in cui si trovava la vittima .

L’accusa era netta: aver violentato una donna che dormiva, presa da un sonno profondo indotto dai postumi legati all’assunzione di alcool e sostanze stupefacenti. I fatti risalgono all’estate di tre anni fa, e ieri quella vicenda è stata definita davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale cittadino, con l’uomo – 33 anni, residente alla Spezia – che è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e quattro mesi di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e al pagamento di una provvisionale risarcitoria di 5mila euro a favore della vittima, una ragazza di 28 anni assistita nel procedimento dagli avvocati Massimo Lombardi e Filippo Vergassola. La vicenda affonda le sue radici nell’agosto del 2022, quando al termine di una serata passata per le vie del centro, alcuni giovani si ritrovano a casa di un’amica comune. Tra questi, il 33enne e la 28enne.

Secondo il sostituto procuratore Federica Mariucci, che ha contestato il reato di violenza sessuale aggravata, l’uomo avrebbe approfittato della ragazza quando questa stava dormendo in una delle camere dell’abitazione: l’avrebbe raggiunta, si sarebbe infilato nel letto ed avrebbe abusato della 28enne, approfittando del profondo sonno della donna, indotto dallo stato di alterazione psicofisica causato dall’assunzione di alcolici e di sostanze stupefacenti. A far scattare le indagini, la denuncia presentata dalla stessa donna, con la Procura spezzina che, dopo aver chiesto e ottenuto l’incidente probatorio per valutare la capacità e l’attendibilità della testimonianza della giovane, ha deciso di esercitare l’azione penale, chiedendo il rinvio a giudizio per il 33enne residente in città. Il trentenne nel corso del processo si era difeso sostenendo che quel rapporto era avvenuto in maniera consenziente. Ieri l’epilogo della vicenda giudiziaria, con il gup Tiziana Lottini che, sposando in gran parte la tesi degli avvocati di parte civile, ha condannato l’uomo a quattro anni e quattro mesi di reclusione (la Procura aveva chiesto invece quattro anni e otto mesi; ndr).

Matteo Marcello