ELENA SACCHELLI
Cronaca

Un nido di tartaruga a Marinella. La caretta-caretta al Bagno Odessa. Stupore in spiaggia, area delimitata

È arrivata nella notte fra lunedì e martedì, la scoperta risale a ieri: è la prima volta sul litorale sarzanese. Arpal ha transennato la zona e inserito nella sabbia un termometro per calcolare il giorno della schiusa.

Un esemplare di tartaruga Caretta-Caretta ha scelto il Bagno Odessa di Marinella per deporre le uova; un evento raro verificatosi nella notte tra lunedì e martedì, il primo nel litorale di Marinella. Ieri mattina Arpal e Capitaneria di Porto hanno dato la conferma dell’avvenuta nidificazione tra gli occhi stupiti e incuriositi dei bagnanti. Sul posto anche i Carabinieri forestali e i volontari della Società naturalistica spezzina che, con il Parco Montemarcello Magra Vara, avranno cura di monitorare la situazione sino alla schiusa delle uova. "Abbiamo ricevuto una segnalazione lunedì, intorno alle 23.30, circa un avvistamento di tartaruga Caretta-Caretta sulla spiaggia – spiega Fabio Giacomazzi, biologo e volontario della società naturalistica spezzina – Inizialmente sembrava però che la tartaruga, non riuscendo a scavare, non avesse deposto le uova. Nella mattinata di martedì, forse a causa del mare mosso, anche il nostro operatore sopraggiunto sul posto non aveva notato nulla, invece stamani abbiamo avuto la conferma". Dal 9 giugno i volontari della società naturalistica spezzina fanno i sopralluoghi nelle spiagge insieme al Parco per cercare nidi. E ieri, dopo un mese esatto di sopralluogo è arrivata la notizia entusiasmante.

In passato eventi simili si sono verificati a Marina di Massa, ma come confermato da Arpal è la prima volta che un esemplare a rischio estinzione sceglie le spiagge di Marinella. Ieri mattina, dopo la verifica della presenza di uova (che generalmente si aggirano tra 80 e 120 unità sotterrate a circa 20 centimetri dalla superficie) gli operatori di Arpal prima di transennare l’area, hanno inserito in profondità un termometro che verrà costantemente monitorato e renderà possibile prevedere con una certa attendibilità il giorno della schiusa. Se tutto dovesse andare nel migliore dei modi tra 50-70 giorni dei piccoli esemplari di Carretta-Carretta potrebbero vedere la luce e raggiungere il mare. "A partire dal 2021 – spiega Valentina Giussani, biologa di Arpal – con la prima segnalazione a livello regionale avvenuta a Finale Ligure si è creato il Gruppo ligure tartarughe di cui noi, insieme all’acquario di Genova, all’Università, e alle associazioni locali siamo parte attiva occupandoci di gestire questi fenomeni. Grazie al monitoraggio della temperatura della sabbia, con la sonda installata vicina all’incubazione, potremmo prevedere il periodo della schiusa". I giorni antecedenti a quello stimato verrà infatti predisposto un corridoio per agevolare, senza dispersioni, l’ingresso delle piccole tartarughe in acqua. Quello del Bagno Odessa è il dodicesimo nido di Caretta-Caretta certificato in Liguria dal 2021.

Elena Sacchelli