Un mare tutto da dipingere. La mostra di Alberto Perini al Museo Galata di Genova

L’esposizione fino al 28 gennaio accompagnata dalle note di Luca Mari "E’ una piccola storia della mia vita, raccontata con silenzio e discrezione".

Con le opere di un artista innamorato del mare e dei suoi colori, inaugura sabato, alle 11, nella Saletta dell’Arte al primo piano del Galata Museo del Mare di Genova, la mostra ‘Il mare succede. Dipingere il mare’ di Alberto Perini, organizzata dal museo con il contributo di Impresa Traversone e il patrocinio del Comune di Camogli. La mostra, curata dall’architetto Maurizio Canessa, sarà visitabile con il biglietto di ingresso al museo fino al 28 gennaio. L’inaugurazione – ad entrata libera e gratuita – sarà accompagnata dalle note dell’artista Luca La`mari, che si esibirà al pianoforte. In esposizione circa quaranta quadri interamente realizzati a mano libera, con una tecnica estremamente raffinata che, pur dando spazio alla luce, vera protagonista di tutti i dipinti, e all’intensità dei colori, non raggiunge mai un effetto manierista. I soggetti raffigurati sono le onde silenziose che coprono rumori insopportabili, boe ed ancore di pensieri che aspettano di essere svelati; pietre, talvolta utilizzate per sottolineare l’antitesi o la somiglianza con oggetti di vita quotidiana, ma anche semplici panni stesi alle finestre delle case affacciate sulle crêuze di Genova, accarezzati dal vento dell’attesa. Il risultato è un viaggio poetico e sereno, a momenti nostalgico, di un ‘uomo di pietra’ che incrocia le braccia non a difesa, ma a protezione di un’anima che osserva l’incanto dei suoi luoghi diventando egli stesso luogo. "’Il mare succede’ è una piccola storia della mia vita davanti al mare raccontata con i colori – spiega l’artista – C’è chi ha da raccontare storie incredibili sulla propria vita, storie fatte di viaggi, incontri, avventure che lasciano senza parole. Io racconto una piccola storia, lasciando però spazio a molti silenzi. Perché in un mondo nel quale tutto viene raccontato e urlato ai quattro venti, deve esserci ancora spazio per il silenzio e la discrezione. Racconto del nostro mare, dei nostri posti così belli. Racconto di giornate luminose e di onde pericolose. Racconto il mare che succede".

Marco Magi