Travolti dal caro-benzina: "Lo Stato intervenga"

Circa 7mila euro di aumento sul pieno spalmati nell’arco dei 12 mesi: "E ci spaventano anche i pedaggi"

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Quella dei cantieri è l’ennesima emergenza che si abbatte sul comparto dell’autotrasporto. Fra i nodi più gravi c’è anche quello del caro-benzina, che rischia di minare la stabilità di molte aziende. A lanciare l’allarme è la Cna. "L’introduzione dell’obbligo del green pass non ha causato particolari criticità nelle nostre aziende – osserva Stefano Crovara presidente di Cna Fita La Spezia –. La situazione dei cantieri che permangono lungo le autostrade liguri e costringono su lunghi tratti gli autotrasportatori e gli automobilisti a muoversi su una sola carreggiata per senso di marcia è maggiormente penalizzante. A causa delle opere di manutenzioni, che sappiamo essere indispensabili, da mesi siamo costretti a programmare per qualsiasi movimentazione degli orari che tengano conto di questi disagi. Gli autisti, inoltre, devono rispettare un determinato numero di ore di guida ed è un dato certo che una buona percentuale delle stesse, lungo la rete autostradale ligure, verranno trascorse in coda. Ora avviene così anche lungo il raccordo autostradale che collega il porto all’area retroportuale di Santo Stefano a danno anche degli automobilisti. Speriamo che gli interventi necessari alla galleria si realizzino celermente".

Ma non c’è solo questo. "Abbiamo di fronte anche una nuova emergenza – ricorda Crovara –: il caro benzina. Lo Stato deve intervenire per calmierare i costi del carburante, basti pensare che tra il prezzo medio 2020 e quello registrato in questi primi giorni di ottobre c’è un incremento di 22 centesimi al litro, ciò si trasforma in più di 7 mila euro a mezzo per fare il pieno nel corso dell’anno. Si tratta di costi che rimangono tristemente sulle spalle degli autotrasportatori se lo Stato non interviene urgentemente per calmierare i prezzi ed il ministero delle infrastrutture per aggiornare e rendere efficaci i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto pubblicati lo scorso anno. L’incremento del 22% del costo del gasolio, i paventati e scandalosi aumenti dei pedaggi del 26% su alcune autostrade italiane, la carenza di autisti, la concorrenza dei vettori stranieri che potrebbero non solo mettere a rischio la nostra salute ma anche aumentare il dumping sociale se nessuno controllerà il possesso del Green Pass, rischieranno di far precipitare ulteriormente l’autotrasporto italiano". "Confidiamo che il Governo, ponga rimedio a queste fondamentali tematiche – è l’auspicio di Crovara – e consenta veramente agli autotrasportatori del nostro Paese di non ‘fermarsi’ come hanno sempre fatto in piena emergenza pandemica".

F.A.