REDAZIONE LA SPEZIA

Tecnologia applicata all’arte Varato il progetto di Ipsum

Presentato dalla startup dell’ingegnere aerospaziale Lorenzo Lucchinelli in accordo con l’associazione culturale ‘Startè’ presieduta da Paolo Asti

La tecnologia applicata all’arte, per far sì che un’opera non perda mai la sua... identità. La nostra città ha tenuto a battesimo il nuovo progetto di Ipsum, startup che ha per co-founder l’ingegnere aerospaziale spezzino Lorenzo Lucchinelli, in accordo con l’associazione culturale Startè, presieduta da Paolo Asti: e così intanto, le opere d’arte realizzate da Francesco Vaccarone e quelle di Giuseppe Caselli archiviate nell’omonimo archivio, avranno un certificato d’identità digitale. Ipsum, nata per creare identità digitali per beni di pregio, nel suo comparto dedicato all’arte, seguito dall’architetto Claudia Carcione, ha trovato nell’associazione Startè il partner per questo importante segmento. "Abbiamo pensato di supportare gli artisti nella tutela e nella valorizzazione delle loro opere – ha dichiarato Lucchinelli, che vive e lavora a Milano - trovando un partner prezioso per questo processo proprio in Startè, che può vantare una decennale esperienza, in Italia e nel mondo, nella valorizzazione dell’arte. Il nostro obiettivo è quello di proteggere per sempre, grazie alla creazione di certificati digitali con tecnologia blockchain, le opere degli artisti dalla contraffazione" Attraverso la creazione di un certificato digitale, che ricordi la storia la proprietà e l’originalità dell’opera, nel rispetto della privacy degli utilizzatori, l’artista potrà creare, in modo semplice e veloce, una versione digitale del certificato di autenticità unitamente a tutte le informazioni utili della sua opera. "Registrandola con blockchain – prosegue Carcione - la renderemo immutabile, non contraffabile né duplicabile. Il tutto in modo perpetuo, decentralizzato in modo da poterla inviare al proprietario dell’opera seguendone anche tutti i passaggi successivi". La tecnologia digitale blockchain, ovvero catena di blocchi, sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni (per esempio quelle legate alle opere d’arte) in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica il cui consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. "Nel corso del mio lavoro ho sempre guardato con attenzione alle nuove forme espressive – ha dichiarato Francesco Vaccarone nella sua doppia veste di artista e presidente dell’archivio Caselli –, però ora il mondo digitale viene in soccorso agli artisti non solo come modalità di linguaggio, ma anche e soprattutto come tutela del loro lavoro. Delle opere si potrà ricostruire anche lo storico dei passaggi di proprietà, tutelandole dai furti al punto da ridurne il costo di assicurazione. Lorenzo e Claudia saranno ricordati come benemeriti dell’arte". Infine, Paolo Asti: "Si tratta di un’innovazione che mette d’accordo le esigenze degli artisti, dei collezionisti che vedono tutelate e valorizzate le opere che sono in loro collezione, e degli operatori del mercato dell’arte. Questa soluzione verrà proposta a tutti gli artisti italiani e infatti abbiamo in mente un tour di presentazioni, a partire dalla capitale".

Marco Magi