
Un piccolo paese, dove tutti si conoscono e il senso di comunità è forte. Proprio per questo il delitto di...
Un piccolo paese, dove tutti si conoscono e il senso di comunità è forte. Proprio per questo il delitto di Marisa Morchi riapre il baratro del dolore vissuto qualche anno prima. All’alba del 30 dicembre 2010 è stato ucciso con sette colpi di pistola Andrea Giacomelli. Appena uscito di casa per andare a aprire il suo bar al centro commerciale La Miniera “Giacò“ 38 anni consigliere comunale e anima del mondo del volontariato viene atteso nel parcheggio di via Palvotrisia da due sicari che gli sparano alle gambe, al tronco e alla testa. Il suo corpo a terra avvolto da una coperta gialla e intorno la disperazione di un paese sgomento di fronte a un episodio clamoroso. Le indagini si concentrano sulla relazione tra Andrea e una donna separata e madre di due figli. L’ex marito si chiama Antonio Silvestro, ha 40 anni, originario di Afragola. Dopo la separazione è tornato in Campania tornando a Castelnuovo Magra per vedere i figli. E così ha fatto anche prima delle vacanze di Natale incontrando anche Giacomelli con il quale c’è stato un forte diverbio. Il 30 dicembre Antonio Silvestro ha atteso Giacomelli sotto casa insieme a un ventenne Antonio Lanzano e hanno esploso i colpi mortali prima di rimettersi in viaggio. In serata Antonio Silvestro raggiunto dai carabinieri confessa di aver ucciso Andrea Giacomelli e successivamente attraverso i tabulati telefonici si arriva al ventenne Antonio Lanzano assoldato per il piano omicida. Antonio Silvestro e Antonio Lanzano sono stati condannati all’ergastolo in primo grado. La corte di appello di Genova ha ridotto la pena a 30 anni.
Massimo Merluzzi