Stop divario di genere, Spezia ha la carta etica

Il Comune di La Spezia firma la carta etica per il superamento dei divari di genere nello sport, promuovendo la parità femminile e l'eliminazione delle discriminazioni. Obiettivo: sensibilizzare e promuovere pari opportunità.

Spezia è il primo comune ligure ad aver siglato la carta etica per il superamento dei divari e della discriminazione di genere nello sport, promossa dall’ Assist (Associazione nazionale atlete) unitamente all’Unione Italiana del Soroptimist International. La firma del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, con quella della presidente del Soroptimist club Spezia Patrizia Rossi, è avvenuta nel pomeriggio di mercoledì, all’interno dell’Auditorium dell’Autorità di Sistema Portuale, Giorgio Bucchioni, nel corso del convegno organizzato dal Soroptimist Club Spezia, dedicato alla parità di genere delle donne nello sport. "Riaffermare i valori della parità di genere – ha dichiarato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – è fondamentale. L’impegno istituzionale, che con il Soroptimist ci prendiamo, è proprio per dare un segnale di pari dignità e opportunità tra tutte le persone". "La firma della carta etica per lo sport femminile – sottolinea Patrizia Rossi, presidente Soroptimist club La Spezia – da parte del Soroptimist e Comune, alla presenza del presidente dell’unione nazionale Soroptimist, è un ulteriore tassello aggiunto alla lunga strada verso la parità. Ora bisogna divulgarla e ci auguriamo, iniziare ad applicarla". Secondo i dati Coni report ’I Numeri dello Sport nel 2020’, nel 2020 su 4 milioni e 219 atleti tesserati alle 44 Federazioni sportive nazionali e alle 19 Discipline sportive associate, solo il 28,2% era costituito da donne. Il documento per il superamento dei divari e della discriminazione di genere nello sport ha lo scopo di sensibilizzare al raggiungimento delle pari opportunità in ambito sportivo, dove le donne rimangono sottorappresentate anche negli organi decisionali oltre quello di avviare iniziative contro abusi e molestie.

Maria Cristina Sabatini