Stabilimento vip al Carlo Alberto, legittimo il sequestro del cantiere

Convalidato dal gip Mario De Bellis il blitz dei carabinieri forestali dopo l’allestimento del l’area per i lavori Il ritardo di alcuni giorni nell’avvio delle opere preliminari ha comportato la decadenza del titolo edilizio

Palmaria, cantiere sotto sequestro

Palmaria, cantiere sotto sequestro

La Spezia, 23 aprile 2023 – Legittimo e confermato il sequestro del cantiere - effettuato il 14 aprile scorso dai Carabinieri forestali - nell’ex cava Carlo Alberto sull’isola Palmaria in area privata. L’avvio fuori tempo massimo dei lavori per la realizzazione dello stabilimento balneare con ristorante e piscina –  autorizzato dalla Conferenza dei servizi alla società Palmaria experience – ha portato, in mancanza di richieste di proroga, alla decadenza del permesso per costruire e all’effetto indotto: la contestazione dell’abuso edilizio al legale rappresentante della società Raffaele Paletti, al direttore dei lavori e al titolare dell’impresa esecutrice. L’atto che ha portato alla convalida dei sigilli è stato firmato venerdì dal gip Mario De Bellis. Accolte in pieno le prospettazioni veicolate a quattro mani dai pm Elisa Loris e Federica Mariucci che avevano avallato l’azione sviluppata d’iniziativa dai segugi green dell’Arma: il termine ultimo di inizio dei lavori previsto dalla legge edilizia era quello di un anno dal disco verde della conferenza dei servizi risalente al 28 marzo del 2022; sono invece iniziati invece il 4 aprile, con l’arrivo del pontone in Palmaria per lo sbarco dei materiali. Sei giorni di troppo.

Resta aperta, sul piano delle garanzie, la possibilità di un ulteriore vaglio giudiziario dell’operato dei carabinieri, quello del Tribunale del riesame, qualora sia investito dal ricorso da parte degli indagati; hanno tempo 10 giorni per presentarlo dal momento della notifica della convalida del sequestro e il tribunale ha 10 giorni pronunciarsi dopo l’acquisizione degli atti.

Paletti – da noi intervistato una settimana fa – si era detto sereno e fiducioso di un accoglimento in progress della tesi difensiva: il permesso per costruire convenzionato, come quello oggetto della procedura, richiedeva la firma della convenzione fra Comune e privato per potersi perfezionare e prendere efficacia. E la delibera di giunta che chiudeva la convenzione risale al 13 agosto 2022. Un argomentare fotocopia rispetto a quello messo nero bianco, domenica scorsa, da Comune e Regione che, ribadendo "la correzza di tutta la procedura amministrativa" avevano rilanciato la convinzione di un errore di valutazione temporale da parte dei carabinieri forestali. Questi, al primo giro di boa, trovano l’assenso del gip. Per il dottor De Bellis hanno visto giusto 

Ieri Paletti ha ribadito la convinzione di un errore investigativo e la determinazione a dare corso ai lavori: "Concretizzeremo il progetto autorizzato nella nostra proprietà nel rispetto della legge, del territorio e della sua gente".

Allo stato degli atti, la procedura autorizzativa dovrebbe iniziare daccapo. Se anche il Tribunale del riesame, eventualmente investito, si allineasse alla valutazione del gip a Paletti non resterebbe che ripresentare il progetto. Dal fronte ambientalista non ci sono ancora reazioni. Ma è facile immaginarle: l’azzeramento della procedura dovrà portare ad un vaglio più ficcante nel progetto là dove le valutazioni di alcuni enti, a cominciare dalla Soprintendenza, non sono state approfondite.

Intanto, com’è noto, ci sono novità per la Palmaria a misura di vip: slittano al 20 giugno, quindi dopo le elezioni, le aste comunali per la vendita dei ruderi-tesoro (un lotto da 3, l’altro a 8 milioni di euro). Il responsabile tecnico del procedimento ha ravvisato l’opportunità di adempiere all’indirizzo dell’amministrazione comunale. Questo era stato formalizzato dal sindaco Matteo Cozzani il 20 aprile. Il primo cittadino a fine mandato aveva evidenziato "l’opportunità di prorogare la scadenza del bando al fine di dare la più ampia possibilità di partecipazione".

Corrado Ricci