MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

E la chiamano estate. Una stagione di dubbi per i gestori delle spiagge tra Bolkestein e ritardi

Il presidente Sib Antonio Capacchione sottolinea le troppe lungaggini. Situazione che tiene in forte apprensione centinaia di stabilimenti. "Occorre chiarire il principio fondamentale della scarsità del bene"

E la chiamano estate. Una stagione di dubbi per i gestori delle spiagge tra Bolkestein e ritardi

La Spezia, 7 giugno 2024 – Spiaggia che vai, Tribunale che trovi. Dopo l’estate della pandemia che sembrava mettere in ginocchio il turismo è arrivato il sospirato riscatto adesso il conto è tornato sul tavolo riproponendosi con ulteriori incertezze. Ma quando dovrà essere saldato? Se lo chiedono i balneatori di tutta Europa quindi non soltanto i gestori delle spiagge e darsene sul fiume della nostra Provincia. La direttiva Bolkestein torna a soffiare sul collo degli imprenditori del mare e se la scadenza fino a qualche mese sembrava ancora essere molto lontana è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la data del 31 dicembre come quella definitiva. In realtà ormai si è perso il conto delle date da quando, nel lontano 2009, si iniziò a paventare il rischio gare. Riemerso nel 2019 con una proroga fino al 2033 che sembrava essere l’anteprima dell’archiviazione salvo poi fissare al 31 dicembre di un anno fa il termine ultimo poi ancora prorogato a fine 2024. Per cui da gennaio si dovrà dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto concorrenziale.

Secondo il Consiglio di Stato la risorsa è “scarsa” e quindi va razionalizzata e concessa attraverso le gare e non detenuta dai soliti imprenditori per decenni. Un principio che sembrava invece superato dalla mappatura delle coste. La giurisprudenza comunque, come ha sottolineato il sindacato italiano balneari, non è chiara e per questo è tornato a chiedere un intervento legislativo chiarificatore. "Basta esaminare le sentenze dell’ultimo periodo - ha spiegato il presidente nazionale Sib Antonio Capacchione - per comprendere che sulle concessioni demaniali la giurisprudenza amministrativa non è uniforme ma estremamente contraddittoria. Qualche esempio ? Il Consiglio di Stato ritiene ad esempio che le proroghe della scadenza delle concessioni siano nulle nel Comune di Ameglia, il Tar di Bari invece le considera valide e efficaci nel Comune di Monopoli e Barletta sulla base proprio di una precedente sentenza del Consiglio di Stato relativo al Comune di Castiglione della Pescaia. Ma si può proseguire. Il Consiglio di Stato ha affermato l’obbligo di messa a gara delle concessioni, però per lo stesso organo le gare vanno sospese in quanto è ancora pendente il giudizio davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea sulla devoluzione gratuita delle opere”. Il rischio di perdersi dunque è davvero reale.

Ma ci saranno punti chiari? "Si - conclude Capacchione - che è di competenza dello Stato stabilire le modalità di rinnovo, che il presupposto per la corretta applicazione della direttiva Bolkestein è l’accertamento della scarsità della risorsa infine che i concessionari possono continuare a operare anche se le loro concessioni sono scadute o persino dichiarate decadute in quanto nel bilanciamento degli interessi contrapposti appare preminente quello del privato. E’ chiaro che si impone la necessità e urgenza di un intervento legislativo che superi questa confusione e dia certezza agli operatori pubblici e privati. Il ritardo colpevole espone a rischio il lavoro di migliaia di famiglie di lavoratori e con esso un settore strategico dell’economia del Paese".

Massimo Merluzzi