FABIO BERNARDINI
Cronaca

Diecimila sugli spalti per lo Spezia, è subito derby

Messa da parte la delusione playoff, si ricomincia contro la Carrarese. Un Picco vicino al tutto esaurito per una sfida di campanile molto sentita

I giocatori sotto la Ferrovia dopo la gara contro la Sampdoria (social Spezia Calcio)

I giocatori sotto la Ferrovia dopo la gara contro la Sampdoria (social Spezia Calcio)

La Spezia, 23 agosto 2025 – Diecimila cuori bianchi con il timbro 1906, un club che profuma di storia, una squadra che non è solo calcio, ma tradizione, cultura, senso di appartenenza, radicamento a un territorio straordinario che investe la magnificenza del Golfo, l’eccezionalità delle Cinque Terre, le eccellenze della Val di Magra, Val di Vara, Lunigiana. Bellezze uniche per le quali vale la pena gonfiare il petto al cospetto di chiunque, cugini e non. Tutto questo è Spezia, lo Spezia e la sua gente. Un popolo che ha come filo conduttore la squadra dalle bianche casacche, quella che porta cucita sul petto il tricolore da sfoggiare con orgoglio e vanità. Avanti 1906, uniti per vincere”, è il motto simbolo della spezzinità, a sintetizzare un sentimento popolare teso alla battaglia ad oltranza, alla voglia di vincere fino all’ultimo. “Non un passo indietro, sempre e comunque”, in special modo domani, in un derby dal sapore antico come quello contro la Carrarese, tra due popoli divisi dal Parmignola e da un campanilismo senza confini, pur con radici comuni nell’antichità ai tempi dei Liguri-Apuani. Due territori uniti dall’intreccio quotidiano di chi si sposta da una sponda all’altra per studio o lavoro.

In casa Spezia gli ideali che muoveranno le genti in un clima di esaltazione generale, si dovranno sposare con la concretezza che impone l’attualità. Un avviso richiama tutti i naviganti aquilotti: c’è da condurre in porto la nave, in un mare non propriamente tranquillo, predisponendosi a remare forte contro vento. Tradotto, chi avrà la fortuna di partecipare alla festa popolare del ‘Picco’, lasci a casa lo smoking che si accompagna al blasone nobiliare incarnato dallo Spezia, club alla sua trentesima partecipazione in cadetteria, con sei anni di massima divisione nei suoi 119 anni di storia conditi da uno scudetto, ma indossi elmetto e armatura perché il derby non sarà solo questione di forma ma soprattutto di sostanza. Ergo, occorrerà fare leva sulle doti dell’umiltà, della forza, del coraggio e dell’unità per scrivere il primo passo di un percorso ambizioso, sognato e sfumato di un soffio lo scorso primo giugno. Resettare ciò che è stato, con annessa grandezza certificata dai fatti, per ripartire tutti insieme dal gradino più basso, animati da un binomio vincente: umiltà e ambizione.

D’Angelo ha elogiato l’eccezionale partecipazione emotiva degli ottomila tifosi presenti al ‘Picco’ nel derby con la Sampdoria perché gli stessi, dimostrando una maturità non comune, hanno sfoggiato l’entusiasmo dei tempi migliori, coniugando la forza di ripartire ad un sostegno incondizionato e totale. Non certo scontato dopo la delusione della mancata promozione in A, con scorie di presunzione di grandezza per diritto divino che avrebbero potuto fare capolino, bandite invece dalla consapevolezza comune che, dolenti o nolenti, occorre ripartire da zero, rimboccandosi le maniche. Anche domani dovrà essere così, con un tifo totalizzante per l’intero arco della gara che dovrà trasformare il ‘Picco’ in un’autentica bolgia. Ci sarà una Ferrovia che brillerà di luce propria tra sventolio di bandiere, sciarpe, stendardi, cori e un intero stadio che si colorerà di bianco sullo sfondo di un eco carissimo a tutti: “Non siete soli! Si può fare!”.