REDAZIONE LA SPEZIA

Spazio alla ’Poesia totale’ Mostra di Sarenco al Camec "Ecco il suo sogno sull’arte"

E’ fra i più significativi interpreti del secondo Novecento italiano e internazionale. La rassegna ’La platea dell’umanità’ fino al gennaio 2024 "con ricchissimi materiali".

Spazio alla ’Poesia totale’ Mostra di Sarenco al Camec "Ecco il suo sogno sull’arte"

Fra i più significativi interpreti del secondo Novecento italiano ed internazionale, con presenze a Documenta 5 di Kassel e a varie edizioni della Biennale di Venezia, Sarenco è stato poeta visivo, performer, esploratore, regista, editore, fotografo e organizzatore di eventi culturali internazionali come la Biennale di Malindi. A Sarenco è dedicata la grande mostra antologica intitolata ‘La Platea dell’Umanità’, curata da Giosuè Allegrini, inaugurata ieri e allestita al primo piano del Camec fino al 14 gennaio 2024. "I ricchissimi materiali di poesia visiva relativi alla produzione di Sarenco raccolti dal curatore – dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini – indagano le differenti modalità e interpretazioni formali del rapporto fra parola, scrittura, immagine e suono e illustrano gli esiti più inediti e fecondi della sperimentazione linguistica e visiva operata da Sarenco. Ringrazio Allegrini e la Fondazione Sarenco che si è fatta carico dell’organizzazione e della realizzazione del progetto". Il percorso espositivo comprende circa 170 opere rappresentative di un percorso cinquantennale, affiancate da immagini e documenti bibliografici e archivistici, rivelativi del particolare periodo storico vissuto (riviste di esoeditoria, manifesti, fotografie, locandine ecc), molti dei quali estremamente rari e alcuni anche inediti. "Teoretico della Poesia Totale – scrive il curatore Giosuè Allegrini – , l’idea creativa di Sarenco era quella di manifestare il fatto che ai poeti niente potesse essere precluso: la pittura, la scultura, la ceramica, la performance, i concerti, il teatro, il video e il cinema: da qui il concetto di Poesia Totale.

Ciò che desideriamo proporre, con questa mostra, è il ‘Sogno di Sarenco sull’Arte’, quella forma poetica anarchica e rivoluzionaria, al contempo pubblica, anticonformista e dissacrante, tramutato in realtà, ed attraverso di essa porre la luce dei riflettori sulla cultura italiana, europea e internazionale del secondo Novecento, in rapporto alla società dei consumi e della comunicazione e più in generale a tutti gli ‘ismi’ condizionanti, a vario titolo, il mondo in cui viviamo".

Marco Magi