
"Sotto organico e con strutture allo sfascio" La campagna Uil per la sanità parte da Spezia
L’articolo 32 della Costituzione, quello che sancisce il diritto alla salute, è davvero garantito provincia spezzina? Prende le mosse da questa domanda, a cui è facile rispondere non pienamente, l’iniziativa di Uil Liguria – inserita all’interno della mobilitazione nazionale ’Diamo voce al Paese Reale’ – che ha come scopo quello di accendere un faro sulla situazione sanitaria che caratterizza il territorio regionale. Si parte dalla Spezia, e non potrebbe essere altrimenti dicono gli organizzatori, perché delle quattro provincie liguri è quella che vive il contesto più difficoltoso: strutture vetuste, con il nuovo ospedale cittadino da sempre annunciato ma mai realizzato, e organici sottodimensionati.
"Alla mancanza di nosocomi degni di un capoluogo – dichiara il segretario confederale Marco Furletti – si aggiunge il tema del personale sanitario. Basta pensare alla ormai tristemente nota odissea degli operatori sociosanitari spezzini, una vicenda ai limiti dell’assurdo. Come sindacato siamo rimasti ormai gli unici soggetti, forse solo assieme alle parrocchie, a raccogliere un disagio e a farsene carico. Lo fa con molta difficoltà la politica purtroppo, e naturalmente i social, che però sono un mero sfogatoio e non sono in grado di offrire soluzioni". Da qui l’idea di un sondaggio tramite un questionario per individuare quali siano le priorità avvertite dai cittadini in tema di sanità per poi riportare il risultato nelle opportune sede istituzionali, cercando di veicolare e dare voce alle istanze che emergeranno dall’inchiesta. "Il 20 marzo saremo con un gazebo di fronte al San Bartolomeo di Sarzana, il 24 davanti al Sant’Andrea della Spezia. Raccoglieremo – prosegue Furletti – tutto quanto la gente vorrà segnalarci e cercheremo poi di rappresentare alla politica quanto ci verrà detto: il nostro ruolo, in questo senso, è quello di fare da tramite tra i cittadini e le istituzioni che devono assumere decisioni". L’iniziativa, sottolinea il segretario generale Uil Liguria Mario Ghini, non vuole essere contro qualcuno o qualcosa, ma ha carattere propositivo. "E’ fresca la notizia dell’aggiudicazione dell’appalto per il nuovo ospedale Felettino all’azienda Guerrato. Speriamo sia la volta buona, e non il solito bluff. Quando uno passa vicino al cantiere, ciò che si vede da anni, è solo una buca piena di terra. Le strutture sono fondamentali per garantire il buon funzionamento dell’intero sistema della sanità ospedaliera e di quella territoriale, ma senza adeguato personale sono destinate a rimanere per sempre cattedrali nel deserto. Su questo aspetto la Regione deve compiere degli investimenti importanti, il privato può essere un buon supporto, ma il modello complessivo del servizio sanitario deve assolutamente rimanere pubblico". "Il nostro percorso proseguirà poi nel resto della regione – conclude Alfonso Pittaluga, segretario confederale Uil Liguria con delega alla sanità –. Ci domandiamo, e chiediamo quindi all’intera popolazione ligure, se questa regione abbia effettivamente compreso il pieno significato dell’Articolo 32 della Costituzione e se intenda fare qualcosa per applicarlo nel modo più rispettoso del dettato normativo".
Vimal Carlo Gabbiani