REDAZIONE LA SPEZIA

Sospesi dal lavoro, ultimi affondi I giudici in riserva per decidere

Tre ricorrenti su 41 lasciati a casa, di cui 6 rientrati. Dei 34 restanti, 29 sono. senza stipendio

I giudici del Lavoro Giampiero Panico e Marco Viani si sono riservati di decidere sui ricorsi promossi dai tre operatori dell’Asl 5 (in contatto col pubblico) sospesi dal servizio perché non vaccinati (due già guariti dal Covid-19 che ritengono di aver maturato gli anticorpi sufficienti a fronteggiare il virus).

L’altro pomeriggio gli ultimi interventi delle parti: gli avvocati Marco Giannini e Laura Scantamburlo (nella foto) per i ricorrenti e l’avvocato Augusto Tortorelli dello studio Cocchi di Genova per Asl 5. I primi hanno parlato a lungo, l’altro ha fatto un intervento lapidario: "L’Asl non fa altro che applicare la legge", il leit motiv connesso alla valutazione che il vaccino è l’arma più forte per contrastare il virus.

Dal fronte dei ricorrenti ancoraggi alla Costituzione, alla Dichiarazione universale dei diritti umani e alla sentenza della Corte federale degli Stati Uniti che qualche giorno fa a sospeso fa la vaccinazione obbligatoria per i sanitari adottata da dieci Stati della confederazione.

La decisione dei magistrati spezzini è attesa nel giro di qualche giorno. Sulla materia peserà comunque l’entrata in vigore, il 15 dicembre, della nuova disciplina: diventerà, infatti, obbligatorio il vaccino (non basterà più il tampone ogni due giorni) per accedere ai luoghi di lavoro e svolgere le mansioni professionali anche per insegnanti, operatori delle forze dell’ordine, operatori sanitari che svolgono funzioni amministrative. La prospettiva appare destinata ad aprire un nuovo contenzioso. Le avvisaglie sono costituite dalla presenza l’altro giorno nel corridoio attiguo all’aula di udienza di alcuni insegnanti, militari, dipendenti amministrativi dell’Asl per conoscere l’andamento del processo-pilota spezzino.

Corrado Ricci