MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Provocò la morte di un ciclista: giovane patteggia 1 anno e 4 mesi

Ha patteggiato la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione l’automobilista che nel maggio di 2 anni...

Ha patteggiato la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione l’automobilista che nel maggio di 2 anni...

Ha patteggiato la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione l’automobilista che nel maggio di 2 anni...

Ha patteggiato la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione l’automobilista che nel maggio di 2 anni fa provocò la caduta dalla bicicletta del sarzanese Lorenzo Gatti, carabiniere in forza alla compagnia di Carrara, poi deceduto dopo qualche giorno di ricovero a causa delle conseguenze del trauma subìto alla testa. I rilievi eseguiti dai militari della compagnia di Sarzana e del Ris di Parma oltre che dai tecnici incaricati dal legale che ha assistito la famiglia hanno confermato la presenza di tracce biologiche all’interno della portiera della vettura di proprietà di Davide Passaglia. In quella tragica domenica di maggio Gatti, classe 1968, stava rientrando verso casa dopo un giro in bicicletta la sua grande passione quando sulla Litoranea al confine tra i Comuni di Sarzana e Ameglia cadde sull’asfalto battendo la testa. In quel momento stava viaggiando da solo ma nell’indagine svolta dai carabinieri della compagnia di Sarzana venne successivamente ascoltato un testimone che qualche giorno dopo il fatto si presentò ai militari ricordando di aver notato mentre transitava in bicicletta poco prima del passaggio di Gatti alcuni dettagli che si sono poi rivelati utilissimi per il prosieguo dell’indagine. Il carabiniere dopo la caduta venne soccorso e trasferito d’urgenza all’ospedale Cisanello di Pisa dove purtroppo è deceduto quattro giorni dopo. La vicenda si è conclusa in Tribunale a Spezia con la richiesta del patteggiamento a 1 anno e 4 mesi di reclusione formulata da pubblico ministero Monica Burani e accolta dal gip Marinella Acerbi (nella foto). La famiglia di Lorenzo Gatti si era affidata all’avvocato Erminia Dell’Amico del foro della Spezia. In quel tratto di strada non erano installate le telecamere di sorveglianza per questo gli inquirenti avevano chiesto l’aiuto dei testimoni lanciando un pubblico appello. L’automobilista un anno fa venne rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio stradale.

m.m.