
Sit in davanti al Comune "Sanità pubblica un diritto"
La sanità pubblica: un diritto di tutti. Forze politiche, civiche e i cittadini si sono dati appuntamento davanti al Comune della Spezia in occasione della Conferenza dei sindaci per ribadire la volontà di veder garantita una sanità pubblica adeguata: tra le richieste anche quella di assumere personale in numero consono e la fine dei tagli alla sanità. Sul territorio spezzino, come viene evidenziato durante i diversi interventi, sussistono problemi strutturali e sistemici che portano a diverse conseguenze: dal ricorso al privato per ottenere esami in breve tempo, passando per le carenze di operatori e l’emigrazione sanitaria verso regioni che offrono servizi ritenuti migliori. Nella nostra provincia viene da tempo denunciata una situazione critica che si riversa sui cittadini. Sono infatti molti gli spezzini che, compatibilmente con le possibilità economiche, si vedono costretti a scegliere di rivolgersi a case della salute o studi privati per effettuare esami considerati urgenti per i quali le liste d’attesa della Asl5 sono lunghe. Altro nodo fondamentale denunciato dai presenti è quello dell’ospedale del Felettino, la realizzazione della struttura è prevista per il 2027, ma nel frattempo i cittadini continueranno a fare i conti con l’inadeguatezza del Sant’Andrea.
Su questo punto è la Cgil a proporre due soluzioni: "O si implementa il San Bartolomeo di Sarzana o per i servizi per i quali è possibile si migliora la medicina territoriale". Il presidio è stato organizzato dal Forum Sanità del Partito democratico, ma ha visto l’adesione di molte sigle che condividono le preoccupazioni per il presente e il futuro della sanità ligure e in particolare di quella spezzina. Alla manifestazione ha partecipato anche il Nursind che ha esposto i problemi che vivono quotidianamente infermiere e infermieri: "Doppi turni, poche persone nella struttura e accorpamenti di reparti che vedono svalutata la specializzazione di tanti operatori che", come sottolineano loro stessi, "cercano con sacrificio e abnegazione di non far mancare le cure ai pazienti, pur essendo consapevoli dei limiti del sistema -spiega Donatella Riccio, segretaria provinciale del sindacato- la sanità è un diritto e noi vogliamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio, come operatori e come cittadini dobbiamo far sì che questo diritto sia garantito". Il timore che si ha è quello di vedere un forte avanzamento del privato a scapito del pubblico, molti dei presenti individuano come campanello d’allarme la nascita di tante case della salute e il depotenziamento delle Asl locali. La presenza sul territorio per quanto riguarda la sanità è fondamentale, per questo i manifestanti chiedono chiarimenti in merito al piano socio sanitario in discussione.
Ginevra Masciullo