
I residenti di via Falcinello si sono ritrovati ieri mattina davanti al “vuoto“ che separa la città dalla zona Enel e stadio “Miro Luperi“
Stanchi delle solite promesse e di lunghe attese sono scesi in strada sventolando il cartello che ricorda a tutti la data di apertura del ponte promessa dall’amministrazione comunale. Il giorno dei giorni è passato ma dell’infrastruttura su via Falcinello che collega la città alla zona dello stadio non c’è ancora traccia. Ma non si tratta di un leggero ritardo sulla tabella di marcia e tantomento dell’attesa dei ritocchini finali. E proprio per la mancanza di solide certezze i residenti della zona che fa parte del quartiere di Bradia hanno perso la pazienza. I lavori non sono stati terminati nella giormata ieri, come a suo tempo indicato e indicato nella cartellonistica, e non termineranno neppure alla fine di questo mese. Ma se proprio tutto andrà bene se ne riparlerà in autunno. A nove mesi dalla chiusura al transito del ponte di via Falcinello perchè pericolante e quindi da ricostruire, a sette mesi dalla sua completa demolizione ieri mattina i residenti della zona hanno messo in scena la sonora protesta. Ricordando oltre che il termine di consegna dei lavori ormai superato, anche le grandi difficoltà quotidiane causate dalla situazione. Quelle con le quali stanno facendo i conti i residenti per gli spostamenti verso la città distante soltanto un centinaio di metri oppure le attività commerciali.
"In questa settimana – hanno spiegato – abbiamo visto gli operai due giorni ma solo per metà giornata. Di questo passo non sappiamo davvero quando si terminerà la realizzazione del ponte. Non possiamo sentirci tutelati ma piuttosto siamo dimenticati". Da palazzo civico hanno fatto sapere di aver fissato un incontro per spiegare ai residenti i motivi dei ritardi. L’assemblea dovrebbe tenersi sabato 21 oppure quello successivo 28 giugno. I residenti della zona Enel e via Villefranche che intendano raggiunge il centro storico a piede resta il passaggio pedonale ricavato a fianco della centrale Enel che collega via Cisa per poi scendere verso Porta Parma.
"Per fortuna da mesi – concludono i portavoci della protesta – ci stanno dicendo di lavorare per noi. Invece fino a oggi abbiamo avuto soltanto disagi e sinceramente ci sentiamo tutti presi in giro. Questa situazione deve cambiare".
Massimo Merluzzi