REDAZIONE LA SPEZIA

’Sextortion’, ricatti ai minorenni La polizia invita a fare attenzione

L’allarme rivolto alle famiglie anche se al momento nessun caso si è verificato alla Spezia

La questura e la polizia postale della Spezia mettono in guardia le famiglie sul fenomeno chiamato ’sextortion’ in danno di adolescenti attraverso i social network. Le vittime sono minori tra i 15 e i 17 anni e anche più piccoli. E’ bene precisiare che al momento nessun caso si è verificato alla Spezia e provincia e l’allarme è a carattere preventivo, visto che negli ultimi mesi stanno aumentando i casi e sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla polizia postale a livello nazionale. Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte. Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.

Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti. Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sè, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori.

Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione. Il consiglio della polizia postale è di non cedere mai al ricatto pagando le somme richieste. Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore.