
Lo scrittore Alberto Cavanna ricoverato
Val Graveglia (La Spezia), 11 ottobre 2019 - «Ho piu' chiodi che la corazzata Roma...». Con la mano che digita a fatica sul tablet, lo scrittore Alberto Cavanna aggiorna le migliaia di amici di Facebook sui postumi delle operazioni conseguenti all’incidente stradale di cui è stato vittima la scorsa settimana e che gli è costato la rottura dell’omero destro. Like e messaggi di solidarietà si susseguono paralleli alle sue azioni di rivalsa per l’accaduto. Sì, l’incidente è da porsi in relazione di nesso causale con una insidia stradale.
Racconta Cavanna nella denuncia presentata a Carabinieri e Vigili urbani di Riccò del Golfo: «Giovedì 3 ottobre, alle 11,40 circa, mi fermavo con lo scooter Yamaha X Max 300, targa EK 09102, di proprietà di mia moglie, Ombretta Beverini, dotato di gps, presso il distributore IP in località Val Graveglia. Terminata l’operazione di rifornimento, ripartivo con l’intenzione di fermarmi e sostare qualche minuto sul lato dell’area di servizio in direzione Beverino ma, appena ripartito, perdevo il controllo del mezzo e rovinavo sull’asfalto. Causa della perdita di controllo del mezzo è da imputarsi esclusivamente ad alcuni pannelli in materiale plastico, molto lisci e unti, posti al di sopra delle tombinature in ghisa che in queste aree chiudono i pozzetti delle cisterne di carburante. La manomissione ha di fatto alterato la normale condizione di sicurezza e carrabilitá dell’area, creando una pericolosa insidia per chiunque vi transiti».
Di qui la richiesta a fare presto per rimuovere l’insidia e anche l’invito ad acquisire i filmati dell’incidente registrati dalle telecamere di sicurezza. Infine, l’appello ai testimoni. «Ho dovuto ripetutamente chiamare aiuto fino a che non sono intervenute persone nelle vicinanze che hanno chiamato i soccorsi», rievoca Cavanna poi trasportato all’ospedale, dove è stato operato due volte. La prognosi di guarigione è lunga. Scrivere al computer arduo. Ma la testa già fantastica nuove avventure da consegnare ai lettori. Mettendo a frutto il suo talento di disegnatore, sta lavorando all’evoluzione grafica della storia del Bacicio do Tin dopo l’impiccagione del pirata a Porto Venere il 9 marzo 1817, come narrò nel romanzo edito da Mursia 15 anni fa, prossimo alla ristampa. Corrado Ricci