
Il Consiglio provinciale della Spezia ha votato con la sola maggioranza presente in aula, gli accorpamenti delle scuole, manovra imposta dalle politiche nazioni che prevede il taglio di tre figure dirigenziali in provincia (sono 16 a livello regionale). Il piano per il dimensionamento scolastico, di cui si parla da luglio, era previsto per tutte le province liguri: La Spezia è stato l’ultimo ente territoriale ligure a produrre una deliberazione in materia. Questo atto verrà acquisito dal Settore istruzione e diritto allo studio di Regione Liguria, al fine di essere inserito nella pianificazione regionale che verrà approvata in sede di Consiglio regionale. Tagli che hanno suscitato la protesta di alcuni sindaci, cui la Provincia risponde in una nota.
"E’ errato dire che la proposta formulata in sede consiliare abbia preso in attenzione solo posizioni espresse da alcune amministrazioni comunali, a seconda di un “indirizzo politico di appartenenza” – sottolinea l’Ente – la proposta oggetto della votazione in sede consiliare, è stata formulata proprio a seguito del confronto che si è tenuto con le amministrazioni locali, grazie alle loro indicazioni e proposte. Le soluzioni di accorpamento, proposte sulla base delle indicazioni dell’Ufficio scolastico ad ottobre e rigettate dai sindaci, prevedevano già l’accorpamento tra Isa 12 (Santo Stefano Magra) e Isa 11 (Vezzano Ligure). Nello specifico caso l’Ufficio scolastico ha comunicato che “contavano sul consenso dei dirigenti scolastici coinvolti”: la tematica era già stata affrontata nell’ambito della realtà dell’istituzione scolastica".
La Provincia ribadisce poi come "il programma di dimensionamento scolastico riguardi solo le figure dirigenziali ridotte di tre unità. Non coinvolge i plessi scolastici, non graverà sulla struttura didattica e non prevede chiusure di scuole o singoli plessi".
Perplessità sulle scelte è stata espressa da Andrea Cornetto, segretario Associazione nazionali presidi. I sindacati hanno partecipato al presidio organizzato sotto il Palazzo della Provincia e sono poi saliti nel salone per assistere alla votazione, sottolineando quelle che ritengono criticità legate agli accorpamenti. Cgil, Cisl e Uil hanno sollevato preoccupazioni sulle conseguenze dei tagli sull’offerta formativa per alunni e l’impatto sui lavoratori che "si troverebbero a dover riorganizzare il loro lavoro". Secondo sindacati e la minoranza sono mancati "condivisione di un percorso e il dialogo con il personale scolastico e i loro rappresentanti, che quali conoscono a fondo le necessità degli istituti".
Ginevra Masciullo