GIOVANNI PARDI*
Cronaca

"Sarai vescovo di Sarzana" Ma Lorenzo Casoni rifiutò

Nativo della città, ebbe importanti incarichi sotto vari Papi e divenne cardinale. Nel 1694 non accettò il ruolo che lo avrebbe riportato nella ’sua’ Val di Magra

di Giovanni Pardi*

Risale al 1300 l’scrizione della famiglia Casoni al primo ordine della nobiltà di Sarzana e la sua partecipazione di diritto al Governo della città. Bisogna però arrivare al 1581 per avere notizia di un famoso medico Leonardo Casoni che si trasferì a Genova, e poi al 1645, anno in cui nacque a Sarzana Lorenzo Casoni, figlio del Conte di Villanova, Niccolò, originario di Busseto nel Parmense. Dopo un periodo di studi all’Università di Parma, lo troviamo nel 1669 al servizio del Cardinal Bona con cui partecipò nel 1677 al decisivo incontro per giungere alla Pace di Nimega che poneva fine alla guerra tra Francia e Olanda, Due anni dopo prese gli ordini minori che gli consentivano di essere ministro del Papa, senza essere ordinato sacerdote, e venne nominato cameriere segreto del Pontefice Innocenzo XI. Nel 1682, al culmine della crisi provocata nella Chiesa dal Giansenismo, assunse importanti incarichi, in particolare quelli relativi alla Congregazione Concistoriale.

Il Giansenismo, nato in Francia e sviluppatosi nei Paesi Bassi, pur restando all’interno del Cattolicesimo, contestava l’autorità papale e, soprattutto, la rilassatezza dei costumi, specialmente all’interno dei Gesuiti. Seguono anni tempestosi con lo scontro tra Roma e la scissione Gallicana promossa dal Re di Francia Luigi XIV: la posizione intransigente di condanna da parte del Casoni gli fece rischiare un rapimento per portarlo in Francia e causò calunnie nei suoi confronti. Il successivo Papa Alessandro VIII, che mirava a un riavvicinamento con la Francia, lo allontanò da Roma, prima inviandolo come vescovo a Cesarea, ma consentendogli, come assistente al soglio pontificio, di essere nominato Nunzio Apostolico a Napoli dove dovette destreggiarsi tra le due fazioni – quella filo spagnola e quella filo asburgica – che influenzavano la Guerra di Successione Spagnola.

Arriviamo così al 1694 quando Papa Innocenzo XIII lo nominò Vescovo di Sarzana, nomina che Lorenzo Casoni rifiutò per poi rientrare nel 1702 a Roma dove fu nominato Assessore al Sant’Uffizio – l’Inquisizione. Dovette gestire i il processo ai Sangenisti e giungere alla condanna delle loro tesi. Si noti che, malgrado ciò, egli aveva sempre ammirato il rigore morale e la coerenza dei Sangenisti che aveva conosciuto e apprezzato al tempo della Pace di Nimega e anche nel periodo napoletano, diffuse, in funzione antigallicana, i testi sangenisti contenenti i “sani principi “. Fu infine nominato cardinale nel 1706 da Papa Clemente XI che lo inviò come legato pontificio prima a Ferrara, poi a Bologna, fino al 1714 Quando rientrò a Roma con diversi incarichi fino alla morte nel 1720. Una vita piena di passaggi importanti, vissuti tutti all’insegna della fermezza e della coerenza che gli meritarono la fiducia di numerosi pontefici in periodi burrascosi per la storia europea e per la Chiesa.

* Presidente dell’associazione Amici di Ettore Cozzani