Il mistero del saccheggio della chiesa di Santa Giustina in località Cesena a Varese Ligure si è risolto. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dai rappresentanti di Italia Nostra che si erano trovati di fronte alla sparizione di tutti gli ornamenti sacri, altare, acquasantiera e balaustre in marmo la situazione si è chiarita. Non si è trattato di un furto ma di un trasloco dei beni religiosi in una chiesetta poco distante nella frazione di Comuneglia. Le operazioni sono state commissionate dalla Curia con il benestare della Soprintendenza che anche ieri ha effettuato un sopralluogo per rassicurare il parroco e i fedeli della regolarità del percorso. Della vicenda si sono occupati anche i carabinieri del comando provinciale che hanno ricevuto tutte le assicurazioni del caso. Il trasloco è avvenuto alla fine di agosto dopo l’ordinanza del sindaco di Varese Ligure con la quale ordinanza la messa in sicurezza della chiesa apparsa in condizioni molto critiche. Per consentire dunque l’eventuale inizio dei lavori e nel frattempo scongiurare pericoli di crolli è stato predisposto dalla Curia lo spostamento di tutti i beni conservati all’interno. La visione del luogo, completamente vuoto, ha fornito l’impressione dell’atto vandalico non essendo stato usato il guanto di velluto per rimuovere le parti in marmo ancorate al pavimento. Per questo effetto devastazione è scattato l’allarme per il timore di un raid messo a segno dai ladri. Italia Nostra così come la sezione Cai di Sarzana, che a giugno aveva visitato la chiesetta, ha comunque ricordato la presenza nel territorio spezzino di tante piccole chiese che ancora conservano all’interno beni preziosi che andrebbero monitorate per la loro sicurezza. Ma in questo caso l’unico pericolo era quello di crollo.
Massimo Merluzzi