ELENA SACCHELLI
Cronaca

Riscoprire ’La soglia del silenzio’. Sarzana, un museo a cielo aperto. Massari, idee scolpite nel marmo

Nelle piazze del centro storico saranno collocate quattro opere monumentali firmate dal maestro. L’artista: "Il progetto è anche un invito a rallentare, osservare e riassaporare il valore dell’ascolto". .

Borrini, Massari e Ponzanelli

Borrini, Massari e Ponzanelli

Non una semplice esposizione, ma un invito a rallentare, a osservare e a riscoprire il valore dell’ascolto. Questo il senso de ‘La soglia del silenzio’, la mostra personale di Luciano Massari, curata da Alberto Mattia Martini, che a partire da sabato e sino al prossimo 28 ottobre trasformerà il centro storico di Sarzana in un grande museo a cielo aperto. Un percorso chiaro quello portato avanti dal Comune di Sarzana che dopo gli idoli di Paolo Fiorellini, anche in vista della candidatura a Capitale italiana della cultura per il 2028, continua a calare la storia e la bellezza della città nella contemporaneità.

Saranno le opere in marmo bardiglio nuvolato di Carrara del maestro Massari, accademico e tra gli artisti più rappresentativi del territorio a fare di Sarzana, a partire dal vernissage fissato per venerdì alle 19, il grande palcoscenico che è. Quattro opere monumentali, di cui tre sfiorano i quattro metri di altezza, verranno collocate in altrettanti punti nevralgici della città: palazzo Roderio, piazza Luni, piazza Nicolò V e piazza Calandrini, che nei prossimi giorni ospiterà anche la tradizionale estemporanea di pittura la Calandriniana. "Avere questa opportunità in questa città che ho sempre sentito vicina, non solo geograficamente, è meraviglioso – afferma Luciano Massari –. Questo progetto nasce da un senso di partecipazione, così ho ragionato sul tipo di opere che possono essere accolte in questa città. ’La soglia del silenzio’ non è solo un’esposizione, ma un invito a rallentare, a osservare, a riscoprire il valore dell’ascolto". Presenze silenziose, in dialogo con la memoria dei luoghi e con chi li attraversa ogni giorno, ma anche opere tangibili con cui interagire, grazie anche ai grandi basamenti che le sosterranno.

"Sarzana può diventare un modello nazionale di come arte e cultura possano trasformare una città – spiega l’assessore alla cultura Giorgio Borrini –. Portiamo avanti un’idea di una città viva e accogliente che sappia interpretare la contemporaneità anche attraverso l’arte e che si estenderà a tutti gli spazi della cultura". "Abbiamo immaginato la città come una galleria a cielo aperto, una bellezza senza tempo capace di raccontare il passato e interpretare il presente – conclude il sindaco Cristina Ponzanelli –. Oggi quella visione continua a prendere forma, tra storia, arte e futuro".

Elena Sacchelli