
Rischio frane, 40 divieti lungo costa Navigazione a 30 metri di distanza
L’estate offre ancora giorni meteo promettenti per godere del mare. La voglia di navigazioni e ormeggi lungo-costa persiste ma occorre stare in guardia per le sorprese che possono riservare i costoni di roccia più o meno a picco sul mare davanti ai quali, a fronte del rischio frane, gli specchi di mare sono off limits per motivi di sicurezza. Il monito arriva dall’ordinanza-contenitore, la numero 27 del 2021 (che ha ritessuto 38 provvedimenti fino allora esistenti) e dalle ordinanze più recenti relative al dissesto di punta Corvo (comune di Ameglia) e della grotta del pescecane (comune di Riomaggiore), a cui si è aggiunto nei giorni scorsi l’off limits alla spiaggia delle canoe (comune di Lerici) per la presenza di un presunto ordigno, di prossima rimozione.
In tutte è precisata la regola cardine a tutela della pubblica incolumità: "In corrispondenza di costoni rocciosi è vietata la balneazione, il transito, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, la pesca, l’attività subacquea, il transito di persone, entro la fascia minima di 30 (trenta) metri dal piede del costone, se direttamente a picco sul mare, dal bagnasciuga in caso di coste rocciose non direttamente a picco. È, altresì, vietato l’ingresso nelle grotte marine".
"Il filo conduttore che orienta l’agire della Capitaneria di Porto - spiega il comandante Alessandro Ducci - è quello di favorire la massima prevenzione, garantire la salvaguardia della vita umana in mare e la sicurezza della navigazione attraverso una maggiore accessibilità alle informazioni (pubblicate in rete nel sito istituzionale) e richiami, con l’auspicio di non dover arrivare al punto di applicare sanzioni".
Queste per la nautica da diporto comportano una sanzione amministrativa da 276 a 1377 euro; mentre per le unità da traffico – per le quali trova applicazione la norma generale che tutela la sicurezza della navigazione – è prevista una comunicazione alla Procura della Repubblica, trattandosi di fattispecie avente rilevanza penale, che potrebbe comportare l’arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro qualora dalla fattispecie non derivi un più grave reato.
La prima ordinanza-monito della Capitaneria di Porto fu emessa nel 1973: riguardava una parete instabile di falesia a Bonassola. Da quell’epoca, come detto, sono maturate altre 37 ordinanze di divieto, poi ricomprese nel provvedimento contenitore emesso nel maggio 2021 dal comandante Giovanni Stella dopo una puntuale ricognizione diretta e previo richiesta di segnalazioni da parte dei Comuni.
Ecco alcune delle location più famose oggetto delle interdizioni: Vallesanta (Levanto); Le Rive, Punta Mesco, Fegina (Monterosso); Spiaggioni di Corniglia; Fossaitaria, Cala di Montenero (Riomaggiore); Fossola (La Spezia), Le Nere, Le Rosse, Grotta Azzurra, Grotta Byron, (Porto Venere), ex Cava, Cala Schenello (isola Palmaria), Punta Corvo, Punta Bianca (Ameglia).
"E’ buona norma prima di prendere il mare - dice il comandante Ducci -informarsi e consultare il sito istituzionale della Guardia Costiera affinché sia abbia piena cognizione degli eventuali divieti e degli specchi acquei interdetti per motivi di sicurezza avendo ogni buon conduttorecomandante di unità da diporto il dovere di tutelare l’incolumità chi è a bordo con lui per vivere in tranquillità una giornata a contatto con la natura". Dipostista avvisato, mezzo salvato.
Corrado Ricci