
Chi si aspettava nuovi ingressi nella giunta comunale della Spezia è rimasto deluso. A due mesi di distanza dalle dimissioni con cui Anna Maria Sorrentino aveva lasciato per motivi personali la squadra di governo di Palazzo civico, il sindaco Pierluigi Peracchini ha chiuso il cerchio optando per la soluzione interna, dopo settimane caratterizzate dai rumors più svariati. Sarà Luca Piaggi, esponente totiano della giunta, già assessore a lavori pubblici, difesa del suolo, Protezione civile e progetti speciali, ad occuparsi anche di urbanistica, pianificazione territoriale, edilizia territoriale e demanio.
Una soluzione effettivamente logica, vista la natura delle deleghe, ma la cui logicità è in effetti mancata per otto settimane, quando le consultazioni tra il sindaco, il presidente regionale Giovanni Toti e gli esponenti delle varie anime della maggioranza avevano portato a uno stallo di fatto sbloccato solo pochi giorni dopo la nomina di Andrea Costa a sottosegretario alla Sanità. Proprio il fondatore di Liguria Popolare non aveva fatto mai mistero di aver richiesto maggiore rappresentanza in giunta per il proprio movimento dopo che Kristopher Casati aveva abbandonato i Popolari per sposare la causa arancione. Anche l’ipotesi di un assessore in quota Forza Italia è venuta meno col passare delle settimane, anche per la difficile situazione interna all’anima spezzina del partito e ai dissidi con il coordinatore regionale, Carlo Bagnasco. Di fatto, la nomina di Piaggi chiude un rimpasto iniziato ormai diversi mesi fa, con l’esito delle elezioni regionali che ha visto il leghista Gianmarco Medusei volare a Genova ed essere sostituito dal collega di partito Filippo Ivani, e con il regolamento di conti interno a Fratelli d’Italia che ha visto Maria Grazia Frijia sostituire Paolo Asti.
Per Peracchini, la nomina di Piaggi "darà ancora più coerenza ai progetti che dovranno essere finalizzati fino alla fine del mandato sotto un unico assessorato. Ci sono tante opere da portare in porto, come il Miglio Blu, il Parco delle Mura, la riqualificazione dei portici e tante altre opere destinate a riqualificare la città". Opere che saranno portate a termine entro la fine del mandato, ovvero entro il primo semestre del prossimo anno. Un periodo in cui, difficilmente, Palazzo civico metterà mano al Piano urbanistico comunale. Dopo i rumors dei mesi scorsi, è lo stesso Pierluigi Peracchini a spiegare che "non ci sono né la volontà né le condizioni di modificare il piano urbanistico. In città non ci sono nuove aree da urbanizzare, per questo è nostra intenzione magari puntare sulla rigenerazione e la riqualificazione dell’esistente, che mi pare essere l’unica strada possibile".
Matteo Marcello